La Svezia è fuori controllo
di Judith Bergman 23 ottobre 2019
Pezzo in lingua originale inglese: Sweden Spinning out of Control
Traduzioni di Angelita La Spada
Secondo le statistiche della polizia, dall’inizio del 2019 alla fine di luglio, in Svezia, ci sono stati 120 attentati.
Soltanto a Uppsala, una pittoresca città universitaria svedese, dove l’80 per cento delle ragazze non si sente al sicuro nel centro urbano, quattro stupri o tentativi di violenza sessuale hanno avuto luogo all’inizio di agosto, nell’arco di quattro giorni.
“Fermate gli stupri – state deludendo le donne. (…) Che le donne non abbiano la stessa opportunità di muoversi liberamente per le strade e le piazze senza doversi preoccupare di essere esposte a fenomeni criminali è una grave restrizione alla libertà e all’autodeterminazione delle donne.” – Josefin Malmqvist, parlamentare del partito dei Moderati, in un editoriale apparso sull’Aftonbladet il 24 agosto 2019.
A Landskrona, città della Svezia meridionale – di circa 35 mila abitanti – dal dicembre 2018, ci sono state sette esplosioni o attentati dinamitardi. Ad agosto, è stato fatto saltare in aria l’ingresso del municipio di Landskrona (nella foto). (Fonte dell’immagine: Mrkommun/Wikimedia Commons)
“Löfven, hai perso il controllo della Svezia”, ha scritto Ulf Kristersson, leader del più grande partito di opposizione, quello di centrodestra dei Moderati, in un articolo apparso sul quotidiano Aftonbladet, in cui critica il primo ministro svedese Minister Stefan Löfven per non essere riuscito a risolvere alcuni dei maggiori problemi della Svezia. Secondo Kristersson:
“Due ambiti ai quali noi [partito dei Moderati] attribuiamo la massima priorità sono l’ordine pubblico e l’integrazione. Perché è lì che risiedono ora i maggiori problemi della Svezia.
“L’anno scorso, hanno avuto luogo 206 sparatorie e 45 persone sono rimaste uccise. Secondo la polizia, il numero delle persone uccise è raddoppiato dal 2014. Nello stesso periodo, il numero delle persone vittime di abusi sessuali è triplicato, secondo il BRÅ [il Consiglio nazionale svedese per la prevenzione della criminalità]…
“Sono necessarie delle riforme concrete. Noi le abbiamo proposte, ma i Socialdemocratici si oppongono…
“Allo stesso tempo, abbiamo una crisi di integrazione: più della metà di tutti i disoccupati non è nata in Svezia. Nelle nostre ‘no-go zones’ [utanförskapsområden] ci sono scuole in cui nemmeno la metà degli studenti viene promossa in tutte le materie. (…) Molti bambini nati in Svezia parlano a malapena lo svedese, e vi è un’ampia repressione [in nome della] cultura dell’onore. Anche in tal caso abbiamo invocato delle riforme, ma i Socialdemocratici si oppongono.
“L’integrazione e l’immigrazione sono connesse. Pertanto, è necessaria una politica di immigrazione a lungo termine e rigorosa. Permessi di soggiorno temporanei e requisiti di indipendenza finanziaria per il ricongiungimento familiare dovrebbero essere la regola principale.
“Requisiti per la conoscenza dello svedese e l’indipendenza finanziaria [dovrebbero essere le condizioni] per un permesso di soggiorno permanente”.
Le critiche mosse da Kristersson dimostrano che il mainstream politico svedese è pienamente consapevole dei problemi fondamentali del paese. Questa critica è particolarmente significativa se arriva dai Moderati, ma il predecessore di Kristersson, Frederik Reinfeldt, già premier svedese dal 2006 al 2014 e leader del partito dal 2003 al 2015, non ha condiviso queste preoccupazioni. Nel 2014, Reinfeldt ha invitato gli svedesi ad “aprire i cuori” ai profughi del mondo.
“Ora chiedo al popolo svedese di essere paziente; di essere solidale con il mondo esterno. (…) A lungo termine creeremo un mondo migliore in questo modo. (…) Costerà denaro, non potremo permetterci tante altre cose, ma queste sono davvero persone che fuggono per mettere in salvo la loro vita”.
Kristersson, a differenza dell’attuale governo svedese, sembra essere ben consapevole delle realtà svedesi.
Una di queste realtà, secondo l’Agenzia statale svedese per le situazioni di emergenza civili (Msb), è che il terrorismo ora costituisce una minaccia presente ovunque in Svezia, e pertanto anche i Comuni più piccoli devono essere preparati a fronteggiare attacchi terroristici.
“Innanzitutto,” ha dichiarato Jonas Eriksson, responsabile della sicurezza pubblica presso l’Msb, “occorre essere consapevoli che questo potrebbe accadere in città più piccole. (..) Poi, si deve pensare a cosa può essere vulnerabile e sensibile nel Comune”. La dichiarazione è arrivata dopo che ad agosto la polizia aveva intercettato un potenziale atto terroristico nella città di Östersund. Secondo l’Aftonbladet, il sospettato aveva cercato di guidare in mezzo alla folla e di investire la gente. È anche indagato per i suoi legami con Rakhmat Akilov, un terrorista che è stato condannato per aver ucciso cinque persone nell’aprile del 2017 schiantandosi a bordo di un camion contro la vetrina di un grande magazzino, nel centro di Stoccolma.
Secondo le statistiche della polizia, dall’inizio del 2019 alla fine di luglio, in Svezia, ci sono stati 120 attentati. La cifra indica un aumento del 45 per cento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, quando furono registrati 83 attentati dinamitardi. La parte meridionale del paese è stata particolarmente colpita, con 44 attacchi bomba. “Al momento si possono solo ipotizzare i motivi. Abbiamo un problema maggiore con la criminalità e l’emarginazione”, ha dichiarato Petra Stenkula, ispettore capo della Regione di polizia meridionale. “È possibile che l’offerta di materiale esplosivo sia buona, mentre quella di armi è un po’ più limitata rispetto al passato”.
A Landskrona, città della Svezia meridionale – di circa 35 mila abitanti – dal dicembre 2018, ci sono state sette esplosioni o attentati dinamitardi. Ad agosto, è stato fatto saltare in aria l’ingresso del municipio di Landskrona.
“Coloro che lo fanno vogliono distruggere la società organizzata; noi non permetteremo che accada”, ha affermato il consigliere comunale Torkild Strandberg, del Partito liberale.
Ad agosto, Linköping, un’altra città della Svezia meridionale, ha subìto la sua seconda esplosione. La polizia ha ritrovato un oggetto che sospettava fosse materiale esplosivo. Quando l’oggetto è stato fatto brillare si è verificata una potente esplosione che ha distrutto un deposito della polizia e ha danneggiato molti altri edifici. All’inizio di giugno, sempre a Linköping, un’esplosione ha devastato un edificio residenziale. Miracolosamente, non ci sono state vittime, ma 20 persone sono rimaste ferite. La polizia sospetta che l’episodio sia associabile a una gang.
La costante insicurezza provocata da episodi del genere ha portato a un notevole aumento della domanda di guardie giurate e di altri servizi di sicurezza. Sia le aziende private sia i Comuni hanno chiesto di assumere più addetti alla sicurezza. Secondo Hans Tjernström, responsabile dell’ufficio stampa dell’Associazione Commercianti, un negozio di alimentari spende in media circa 600mila corone all’anno in guardie giurate e altri dispositivi di sicurezza. Stando a una fonte del settore della sicurezza, nei prossimi tre anni le società di sicurezza dovranno assumere 5.300 dispendenti in più.
Anche gli stupri e le aggressioni a sfondo sessuale continuano a ritmo sostenuto. Soltanto a Uppsala, una pittoresca città universitaria svedese, dove l’80 per cento delle ragazze non si sente al sicuro nel centro urbano, quattro stupri o tentativi di violenza sessuale hanno avuto luogo all’inizio di agosto, nell’arco di quattro giorni. A Stoccolma, durante il festival culturale giovanile “We are Sthlm” che si tiene ad agosto, sono stati commessi due stupri, oltre a una dozzina di altri reati sessuali. Un altro stupro, in cui sono coinvolti dieci uomini, è stato perpetrato al festival estivo di strada Piteådansar, a Piteå.
In un recente editoriale apparso sul quotidiano Aftonbladet, la deputata del partito dei Moderati Josefin Malmqvist, ha lanciato un appello a Morgan Johansson, ministro della Giustizia e delle Politiche di Immigrazione, asserendo: “Fermate gli stupri – state deludendo le donne”. Nel suo articolo, la Malmqvist ha scritto:
“L’esposizione ai reati sessuali è aumentata drasticamente durante il mandato di Morgan Johansson come ministro della Giustizia: per il terzo anno consecutivo, il numero degli stupri denunciati nel 2018 è salito a 20 casi al giorno. Finora quest’anno, si registra un aumento del 14 per cento degli episodi di violenza carnale. (…) In Svezia, uno dei paesi più equi al mondo, la libertà delle donne sta diminuendo. Che le donne non abbiano la stessa opportunità di muoversi liberamente per le strade e le piazze senza doversi preoccupare di essere esposte a fenomeni criminali è una grave restrizione alla libertà e all’autodeterminazione delle donne. Mentre più donne denunciano reati sessuali, il tasso dei casi di stupro risolti è ancora spaventosamente basso. Un esame degli stupri denunciati negli ultimi anni mostra che solo 5 casi su 100 hanno portato alla condanna dei responsabili”.
E ha concluso dicendo:
“È giunto il momento di smettere di parlare e di iniziare ad agire. Il bilancio del partito dei Moderati e dei Democratici Cristiani ha raccolto fondi per la polizia, ma è necessario fare di più. Nel maggio del 2018, la maggioranza in parlamento ha approvato la mozione del partito dei Moderati per inasprire la pena per stupro. Da allora, non è successo nulla. È giunto il momento che il ministro della Giustizia agisca a favore delle donne svedesi”.
Un altro gruppo della popolazione che soffre per la mancanza di ordine pubblico nel paese sono i minori. Secondo il BRÅ, negli ultimi anni si è registrato un aumento significativo delle rapine ai danni di giovanissimi. In pochi anni, il numero delle denunce di rapine a minorenni è notevolmente aumentato passando da 1.084 casi segnalati nel 2015 a 1.896, nel 2018 – registrando un aumento del 75 per cento. Finora nel 2019, ci sono già state 1.247 denunce di rapina ai danni di adolescenti. Sven Granath, un criminologo della polizia svedese, ritiene che l’aumento del numero di rapine ai minori potrebbe essere dovuto al fatto che è diventato più difficile rapinare gli anziani o rubare nei negozi. “È diventato sempre più difficile e quindi perseguono un gruppo che non può proteggersi. Hanno anche ciò che altri giovani vogliono, come ciclomotori, telefoni e preziosi”, ha detto Granath.
A quanto pare, il primo ministro Löfven ha davvero perso il controllo della Svezia.
Judith Bergman è avvocato, editorialista e analista politica. È Distinguished Senior Fellow presso il Gatestone Institute.