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Se non era ancora chiaro che viviamo sotto una Cappa, la guerra in Ucraina, ne offre una vistosa conferma. Siamo passati dal piano sanitario al piano militare, dove sono piΓΉ espliciti e brutali i contorni della Cappa. Non Γ¨ possibile dire o pensare altro di quello imposto dalla Cappa: la storia a senso unico, senza letture critiche nΓ© interpretazioni, senza considerare precedenti, presupposti e mancate trattative su un piano di pari dignitΓ , con l’intenzione vera di raggiungere un punto d’incontro. La guerra in Ucraina non ha un colpevole ma almeno due; ha un aggressore, ma ha anche un corresponsabile.
Non si puΓ² pensare che la Nato possa allargarsi a dismisura fino ai confini della Russia e la Russia non possa richiedere di avere una zona neutra davanti ai suoi confini. Invece tutti devono ripetere, senza minimamente discostarsi, la veritΓ ufficiale, e definire propaganda la versione opposta. Ma in guerra le campagne di propaganda non sono mai da una parte sola.
In una vera civiltΓ di unanime vi dovrebbe essere non l’allineamento al canone corretto, ma la pietΓ per le vittime e il soccorso; sulle cause che hanno scatenato la guerra, sui ruoli e sulle responsabilitΓ dovremmo mantenere la libertΓ di capire altri punti di osservazione, anche perchΓ© solo cosΓ¬ si potrΓ arrivare a un esito positivo della trattativa.
MacchΓ©, nella Cappa tutto resta uniforme, opprimente e impedisce di vedere il cielo.
#guerra #Ucraina #Russia