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Dicono che sia stato Draghi a trovare al povero Luigino Di Maio il posto di lavoro allโUnione europea. Lโenfant prodige del grillismo, giร ministro degli esteri e del lavoro, avrร un incarico di inviato speciale dellโUnione europea nel golfo Persico. ร notoria la sua competenza internazionale, geopolitica e la sua specifica preparazione in tema di Golfo Persico e dintorni. Se il suo sponsor a latere รจ lโex presidente del consiglio, il suo sponsor ufficiale รจ lโAlto rappresentante per la politica estera dell’Ue, Josep Borrell. Lo statista riciclato beneficerร di uno straordinario reddito di cittadinanza europea pari a circa venti volte quello che ricevono i suoi beneficiati italiani: dodicimila euro al mese, secondo la stampa. Siamo contenti per lui e per i suoi famigliari, un poโ meno per lโItalia che perde una cosรฌ fondamentale risorsa. Di Maio รจ stato premiato per la sua mutazione filo-draghiana, con la benedizione del Pd. Si occuperร di energia, dal gas al petrolio, di crisi mediorientale e sicuramente abolirร i conflitti israeliano-palestinesi, iracheno-iraniani con la stessa maestria con cui abolรฌ in Italia la povertร e impose al paese la curiosa figura dei navigator, che non avendo un loro lavoro avrebbero dovuto trovare agli altri. Pensavamo che queste pecionate fossero italiane, se non meridionali; ma ora che vediamo trionfare il modello Italia-Pomigliano dโarco a livello europeo, non possiamo che essere orgogliosi.
Di Maio faceva parte di uno straordinario ritrovamento nelle campagne della Campania, di un altro filone di statue, dopo quello di San Casciano ai Bagni. ร il cosiddetto esercito di Terracotta, ribattezzato dagli esperti โEsercito di Peracottaโ, risalente allโepoca Vaffa-Ming di Beppegrillo. Stanno pian piano riemergendo i famosi militi di quel mitico esercito di peracottari, dallโintegerrimo soldatino di piombo Danilo Toninelli al reggente precario Vito Crimi, dalla cariatide Paola Taverna alla vestale Virginia Raggi, dal volto sfigurato di Vincenzo Spadafora alla sagoma occhialuta e barbuta di Alfonso Bonafede. Dalle labbra ancora guarnite dal rossetto รจ stata poi riconosciuta la statua di Lucia Azzolina, deposta a fianco del suo predecessore allโistruzione, Lorenzo Fioramonti.
Poi erano impilati numerosi altri pentastellati di cui si sono perse le generalitร . Particolare emozione aveva perรฒ destato il ritrovamento di un bronzetto nei pressi dello Stadio partenopeo, del plenipotenziario Luigi Di Maio, che abolรฌ la povertร , la grammatica e infine se stesso. Lโultima volta che fu effigiato, avvenne in una pizzeria della preistoria, mentre maestranze e avventori lo issavano e poi lo lanciavano verso lโignoto, e lui apriva le braccia per tentare il folle volo, di sola andata, da cui non รจ piรน tornato. Poco distante da lui, sotto un albero omonimo, รจ stata rinvenuta la statua di Fico, al secolo Roberto, statista da passeggio.
Attendiamo con trepidazione che anche lui riceva un prestigioso incarico speciale magari in Egitto, in cui si era specializzato mentre simulava di essere presidente del Parlamento italiano. Lโunico aspetto drammatico di questa emigrazione di statisti รจ la fuga dei cervelli dallโItalia. I migliori se ne vanno e noi restiamo sempre piรน soli e abbandonati, in questa valle di lacrime e d’incapaci.
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