Il giorno 25 luglio, alle ore 8,50 circa, incontro un amico visibilmente nervoso,agitato e preoccupato e spontaneamente gli chiedo il perché del suo stato e mi esibisce uno scontrino delle poste Italiane recante l’avviso
di una mancata consegna di una raccomandata avvenuta il giorno 24 alle ore 13,45.
Essendo egli titolare di un esercizio commerciale e trattandosi di una Raccomandata (dal contenuto certamente molto delicato) si reca alle ore 8,20 all’ufficio postale di competenza (come indicato sull’avviso) e riceve l’amara sorpresa che non può ritirare la tanta agognata raccomandata “perchè come indicato (sull’avviso stesso) essa può essere ritirata solo a partire dal giorno 26 c.m. , prima non è assolutamente possibile”.
Nonostante le ovvie sollecitazioni essendo preoccupato e non conoscendo il contenuto della missiva (certo non erano saluti e inviti di sorta..) è stato costretto a rinviare al 26 la sorpresa.
Mi confessava che avrebbe trascorso una giornata e la nottata (25 luglio) in attesa del mattino del 26 per poter finalmente apprendere del contenuto della Raccomandata.
P.S. Nostra considerazione : si fanno tante battaglie a tutela di varie categorie di esseri umani, di animali, della natura, dei rifiuti, degli incendi ma mai nessuno si preoccupa di un cittadino lasciato a rimurginare e a cercare di immaginare il contenuto di una busta che non gli viene consegnata perché la burocrazia non consente la consegna immediata di quanto a lui dovuto con lettera raccomandata.
Ricordo il titolo di un film di Suspence “La porta chiusa”, nel nostro caso “Il giallo della Raccomandata”, ma cerchiamo di essere più Umani come ripeteva spesso il Buon e indimenticato “Fantozzi”.