Canone, pensioni, Fisco: cosa cambia con la manovra
Il Consiglio dei Ministri ha varato la legge di Stabilità per il 2017. Una manovra da 26,5 miliardi di euro. Ecco cosa cambia
Luca Romano – Sab, 15/10/2016
Il Consiglio dei Ministri ha varato la legge di Stabilità per il 2017. Una manovra da 26,5 miliardi di euro.
Tante le novità annunciate dal premier che di fatto ha usato la manovra per farsi un mega spot in vista del referendum del 4 dicembre sui cui si gioca la poltrona. Ecco nel dettaglio le misure.
Canone Rai – “Il canone Rai passa a 90 il prossimo anno. Era prima a 113, poi a 100 quest’anno, e a 90 l’anno prossimo”, ha affermato il premier. Di fatto la tassa tv che adesso arriva con la bolletta dell’utenza elettrica dovrebbe essere ritoccata al ribasso.
Pensioni – La legge di bilancio prevede la quattordecisima per le pensioni basse e l’Ape, l’anticipo pensionistico. Renzi ha spiegato che alcune categorie di lavoratori più deboli potranno accedere all’Ape social, quindi senza penalizzazioni. “Chi vorrà andare in pensione volontariamente – ha sottolineato – potrà farlo rinunciando a poco meno del 5%”. “Nessuno viene mandato via – ha aggiunto – ma chi vuole può farlo. Manteniamo l’impianto -ha concluso – dando la possibilità a chi vuole di uscire prima”.
Equitalia – La chiusura di Equitalia non porterà la rottamazione delle cartelle. Il premier nella sua conferenza stampa in cui ha parlato della chiusura dell’agenzia di recupero crediti, ha spiegato che da questa mossa arriveranno 4 miliardi, ma i contribuenti dovranno continuare a pagare quanto dovuto al Fisco. “Il modello con cui Equitalia si è diffusa e sviluppata – ha aggiunto Renzi – è stato inutilmente polemico, vessatorio nei confronti dei cittadini. Chiudere Equitalia significa chiudere con quel modello lì, significa che quando non paghi una tassa ti arriva un sms (’se mi scordo)”.
Imprese – Il governo stanzierà un miliardo di euro nel decreto per le piccole e medie imprese che non riescono ad avere accesso al credito. “C’è un miliardo sul fondo di garanzia perché noi i soldi li stiamo dando alle pmi che non riescono ad avere finanziamenti”, ha affermato il premier.
Voluntary disclosure – Due miliardi arriveranno dalla voluntary disclosure. Il governo punta molto sul fronte fiscale e prevede entrate senza un condono, come ha precisato il premier. “Questo è un intervento che non ha alcun elemento nemmeno lontanamente assimilabile a un condono”, ha sottolineato Renzi.
Iva – Nel 2017 non ci sarà l’aumento dell’Iva, ma potrebbe scattare nel 2018 e nel 2019, quando il governo dovrà recuperare 10,5 e 19,6 e miliardi per scongiurare le clausole di salvaguardia.