Troppi ricchi hanno chiesto il bonus spesa, il sindaco di Cesa chiama la Guardia di Finanza
Il sindaco di Cesa (Caserta), Enzo Guida, in una diretta Facebook ha denunciato che molti suoi concittadini hanno presentato richiesta per i bonus spesa pur non avendone necessità. Tra le domande, ha spiegato, anche quelle di persone con redditi alti o che possiedono auto di lusso e quelle presentate da più persone della stessa famiglia.
10 aprile 2020 – di Nico Falco
A Cesa, in provincia di Caserta, qualcuno avrebbe cercato di approfittare dei buoni spesa, richiedendolo anche senza averne effettivamente bisogno: le domande arrivate sono oltre ottocento, che su un popolazione totale che sfiora le novemila persone significa che quasi il 10% dei residenti ha dichiarato, mentendo, di essere in difficoltà economiche. Ma le domande sospette verranno inoltrate alla Guardia di Finanza per gli accertamenti. Lo ha denunciato con una diretta su Facebook il sindaco di Cesa, Enzo Guida, comunicando ai cittadini che i fondi non sono sufficienti per tutti vista la richiesta inaspettata.
“Di fronte a questo numero di domande impressionante – dice Guida – sono deluso e amareggiato. Avevamo fatto appello al buon senso affinché non venissero presentate domande da parte di persone che non ne avessero necessità, in quanto i fondi non sono sufficienti per dare assistenza a lungo tempo, e gli uffici comunali sono stati inondati di domande”. A mettere in allarme il sindaco, però, non è stato soltanto l’alto numero di richieste, ma la provenienza: sarebbero state presentate anche da persone che, almeno apparentemente, non avrebbero per niente bisogno di quel sussidio.
“Ci siamo ritrovati domande di persone con redditi importanti – continua Enzo Guida – di persone che hanno lavorato fino a poche settimane fa e che quindi hanno sicuramente la possibilità di fare la spesa, di persone che camminano in auto di lusso, di altre che hanno addirittura sponsorizzato iniziative di beneficenza ed hanno presentato la domanda per tramite del coniuge. Addirittura abbiamo trovato domande dello stesso nucleo familiare presentate più volte. Questo determina che gli uffici dovranno perdere un bel po’ di tempo per esaminare tutte le domande, con un effetto deleterio per chi ne ha veramente bisogno. Volevamo provare a distribuire i buoni al massimo entro sabato 11 aprile, ma esaminare 800 domande in pochi giorni è impossibile”.
Nico Falco
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