Superbonus, cambiano tutte le regole: ecco i 5 punti da sapere
20 Febbraio 2023
Crediti, cessioni, ruolo degli enti, la soglia del 31 marzo: cosa cambia con il superbonus targato Meloni-Giorgetti
Andrea Muratore
Il Superbonus introdotto dal governo Conte II e modificato da quello di Mario Draghi è stato di recente radicalmente modificato da Giorgia Meloni e da Giancarlo Giorgetti, Ministro dell’Economia e delle Finanze. Prescindendo dalle questioni politiche e dal dibattito sulla misura, come cambieranno le misure connesse all’attivazione dell’importante manovra edilizia e sulla gestione del conseguente commercio dei crediti? Vediamo di seguito i cinque punti principali del nuovo Superbonus
Il nuovo Superbonus blocca cessioni e sconti
Per effetto del recente decreto che rivoluziona il Superbonus dal 17 febbraio 2023 è innanzitutto vietato ufficialmente il processo di cartolarizzazione dei crediti d’imposta legati alle manovre di ristrutturazione edilizia. In sostanza, in precedenza chi avviava un lavoro coperto dal Superbonus 110% otteneva non un classico credito d’imposta spalmato su più anni in termini di detrazioni dopo un esborso iniziale, ma bensì un prodotto creditizio cedibile immediatamente a terzi, come banche o società finanziarie, nel mercato secondario.
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Da venerdì scorso è invece bloccata qualsiasi possibilità di questo tipo, sia per il credito d’imposta che per lo sconto in fattura, per ogni nuova operazione. “Evita la stretta solo chi ha già avviato gli interventi edilizi agevolati prima dell’entrata in vigore delle nuove norme, cioè entro il 16 febbraio compreso“, puntualizza Il Sole 24 Ore.
Tale svolta si impone non solo per i crediti del Superbonus 110% e del Bonus Facciate, ma anche per ogni altra manovra promuovente bonus casa ordinari cedibili. Dal Bonus Ristrutturazioni al 50% all’Eco-Sisma Bonus dell’85%, la misura impatta a cascata su tutti questi mercati.
Come evitare lo stop alla cessione
Chi può evitare lo stop alla cessione, ricorda il quotidiano di Viale Sarca, deve aver avviato concretamente le operazioni di gestione del proprio lavoro di ristrutturazione. Tale svolta è certificabile in due modi. Per i lavori di demolizione e ristrutturazione, deve essere già stata acquistata l’autorizzazione per il titolo abitativo della nuova struttura che sarà costruita.
Per quanto riguarda il Superbonus 110%, invece, deve essere stata messa già in operatività la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, la cosiddetta Cila. La Cila è una pratica che certifica il via libera alla ristrutturazione vidimata da un tecnico abilitato (architetto, ingegnere, geometra, perito industriale). Per il Superbonus le Cila prendono il nome di Cilas e devono certificare che i lavori puntino alla riqualificazione energetica, a essere più green, o al miglioramento sismico.
In quest’ottica, aver ottenuto una Cila servirà a consentire il proseguimento del processo di cessione dei crediti edilizi o dello sconto in fattura per interventi maggiori riguardanti facciate e edifici. Nulla cambia, invece, per quanto concerne le Cila per interventi minori come la ristrutturazione di un singolo appartamento che sono state ottenute prima del 16 febbraio e restano, alle medesime condizioni, trasferibili.
https://www.ilgiornale.it/news/aziende/superbonus-cambiano-tutte-regole-ecco-8-punti-sapere-2118263.html