di Valentina Barile
http://www.valentinabarile.it/
CHI SONO
Sono una narratrice di viaggio.
Tra gli scrittori emergenti de “Il libro che non c’è 2016” di RAI Eri. Ho organizzato dal 2014 al 2019 la Fiera del libro di Napoli, Ricomincio dai Libri. Ufficio stampa, editing, ghostwriting. Insegno scrittura creativa, scrittura e fotografia in viaggio, e la lingua italiana agli stranieri.
Ho vinto diversi premi letterari per scrittura inedita, tra i più importanti, il Premio “Carlo Levi”, in Piemonte. Sono finalista al Premio Passaggi 2015 del Festival della Letteratura di Viaggio. E il mio primo diario di viaggio #mineviandanti sull’Appia antica ha avuto due riconoscimenti: il Premio “Peppino Orlando” del Festival del Libro di Venosa “Borgo d’Autore” e il Premio “Enea – Buone pratiche per l’Italia” del Festival delle narrazioni e di cultura politica “Come il vento nel mare”.
Amo la vita, amo i libri e la fotografia, mi piace la musica in tutte le sue espressioni. Faccio trekking ed escursionismo. La montagna è il mio rifugio. Viaggio nelle terre più remote perché credo fermamente che in quelle direzioni è nascosta la parte più bella del nostro pianeta. Viaggio per raccontare le vie, le terre e gli umani. Da due anni esploro il Sudamerica, una terra di cui mi sono innamorata.
mineviandanti sull’Appia antica – il diario di viaggio
Il viaggio delle #mineviandanti diventa un diario! Sì, avete capito bene.
Ridendo e scherzando, durante la via Appia ho incontrato il mio editore. Mi ha detto di scrivere le esperienze che stavo vivendo assieme a Federica, e io non l’ho preso sul serio.
Era da un anno che non scrivevo e non avevo idea di quale fosse ancora la mia identità nel mondo dell’editoria: stare dalla parte degli stronzi (quelli che non ti rispondono manco se gli invii l’opera omnia di Cartesio) o stare dalla parte degli sfigati (quelli lì che cercano un editore al posto del grande amore).
Comincio a scrivere ad agosto, mi barrico in casa e scrivo. Poi, mi porto tutto appresso al mare. Il giorno di ferragosto l’ho passato tra gli ulivi di una Puglia arida a scrivere di questo viaggio.
A settembre – fine settembre – consegno per sempre la mia narrazione nelle mani di Les Flâneurs edizioni, una ridente realtà editoriale di Bari. Che ha solo un anno di vita. Una casa editrice indipendente e sana, in cui lavorano giovani professionisti. Ci lavorano come se lavorassero in un colosso editoriale. E questo mi è piaciuto!
Oggi, 17 dicembre, esce il mio primo diario di viaggio, #mineviandanti sull’Appia antica, in tutte le librerie. E io sono sedata in modo naturale, senza l’aiuto di erbe o di farmaci. So solo che Paolo Rumiz, il mio Giove, mi ha curato la prefazione senza troppe chiacchiere o giri. Così, su due piedi. E io ho incassato il colpo.
Stasera, al Vubì-Laboratorio Creativo di Benevento, la prima!
(in foto: la copertina del diario di viaggio).
#MINEVIANDANTI
D opo aver attraversato la regina viarum, l’Appia Antica, Valentina e Federica sono di nuovo in viaggio. Questa volta percorrono la via Popilia-Annia, una strada minore che da Capua porta giù in Calabria, nel profondo Sud. Un viaggio più consapevole del precedente, ma che ben presto si rivela un “boccone indigesto” per le emozioni che trasmette. Che cosa cercano le due mineviandanti sulla via Popilia? I resti della storia, quello che siamo stati e che ora non siamo più, ma anche tutto ciò che a quel passato ci unisce, inesorabilmente. Questo libro di Valentina Barile è un diario di viaggio intenso, capace di portare il lettore nell’anima dei luoghi attraversati e descritti con sensibilità.
Un invito a riflettere sull’esperienza del viaggio, sulla dimensione dell’homo viator, e non ultimo, sulla condizione dolceamara del nostro Sud.