PRODUZIONI
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INFLUENZA DEGLI ELEMENTI TOPOGRAFICI SULLA PRODUZIONE DEL MIELE E DELLA CERA
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1 Miele
A) Stato termometrico.
1° Le api dei paesi del Nord, quali sono quelle della Polonia, Moscovia, Svezia, ecc. ,prosperano vigorosamente della Polonia , Moacovia ~. Svezia , eca , prosperano vigorosamente , rimanendo, durante la stagione iemale , costantemente intorpidite dall’eccessivo freddo cosicché vivono senza cibarsí. Allorchè il freddo cessa, escono esse, per, così dire, in compagnia della primavera, ed hanno tuttora intatta la loro provvisione, e quindi possono alimentare se stesse e la loro prole abbondamente.
2° Il miele che esce dall’alveare in primavera è il migliore e più stimato.
in meno
1° Prolilicaoo meno le api ne’paesi in cui il verno è interpolato da belle giornate, ila sole tiepido e poi da freddo ed umido, e cosl a vicenda, giacché in questi climi si svegliano esse, consumano la provvisione, ed in parte vengono anco sorprese fuori dell’alveare da venti freddi che le fanno perire; perciò è massima generale di tenere le api in luogo asciutto, freddo ed oscuro.
2° Il miele che si coglie in estate non è ugualmente buono, ma è migliore di quello d’autunno.
B) Qualità de’pascoli e stato igrometrico ed anenometrico
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3° Sulle montagne e sui colli dove abbondano le piante eromatiche, ne’luoghi secchi ed aridi si coglie il miglior miele; tal era ed è nelle isole greche quello del monte Imetto , del monte Ida in Creta, quindi quello dl Calimno, Policandro, Stampalia, Naufi, Santorino r ecc., e quello delle isole Baleari , di Narbona , ecc;., ne’ quali luoghi abbonda il ramerino, e quello di Provenza, dove è copiosa la lavanda.
4° Ne’ Paesi abbondanti di fiori autunnali, come le pianure seminate a grano saraceno , le montagne coperte d’erica, la foreste cedue, si può sperare copioso miele, beachè non di prima qualità, perché in quella stagione dell’ anno la popolazione delle api si rallenta, le loro larve consumano meno di miele e di polline , e quegli insetti possono con minor distrazione attendere alla raccolta del miele.
in meno
3° Ne’ boschi abbondanti di castagne il miele raccolto non è il migliore.
In Fiandra il miele è di cattiva qualità perchè i fiori del colza gli danno un colore rosso ed un sapore spiacevole, quindi non viene impiegato che nelle farmacie.
II miele è pessimo dove abbondano i rodendri, i bossi, i dissurbj, le scrofolarie, i tabacchi, ecc.
4° I ricolti del miele sono tanto meno copiosi quanto la siccità o l’umidità o il freddo sono stati più intensi durante la state e l’autunno, giacchè in queste combinazioni atmosferiche la produzione de’ fiori è minore.
Ove i venti sono molto forti, non riesce la coltivazione delle api.
L’umidità e la nebbià sono distruttrici di questi insetti (1).
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II Cera.
C) Qualità de’ pascoli e stato termometrico.
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5° Le montagne in cui cresce il busso, somministrano una cera più bianca che quella della pianura;tal era la cera di Corsica, tanto stimata dai Romani
6° I paesi dell’ oriente, più ricchi d’ ogni specie di fiori e più arsi dal sole, somministrano alle api una cera più secca, più consistente; quindi le candele durano di più: tal’è, per esempio , la cera di Smirne.
Più i mieli sono coloriti; come quelli dell’ex-Bretagna , raccolti in gran parte sui grani Saraceni, più agevolmente imbiancasi la cera.
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5° La cera che somministrano le api della foresta di Fontaienebleau, non acquista giammai un perfetto grado di bianchezza, qualunque metodo e cura si adoperi.
6° Le cere de’ paesi freddi oppongono maggiore resistenza al’ imbianchimento che quelle de’ paesi caldi. Sono poco stimate le cere provenienti da regioni coperte di vigneti e da paesi grassi e ben coltivati.Il miele bianchissimo come quello di Narbona è contenuto in una cera con cui non si può fare buone candele.
(1) La differenza nelle epoche delle stagioni tra l’ alto e il basso Egitto ha suggerito agli Egiziani un metodo ingegnoso per alimentare le loro api. Verso a fine d’ottobre, allorchè il Nilo, bassandosi , ha lasciato agli agricoltori il tempo di seminare le loro terre , il grano della lupinella è il primo grano che si semina e da’ più prodotto. Ora, siccome l’alto Egitto è più caldo che il basso ed è il primo ad essere liberato dalle inondazioni, la lupinella vi cresca più presto , il che induce gli agricoltori a spedirvi i loro alveari, onde profittare di quell’ immensa copia di fiori. Questi alveari , giunti all’estremità dell’Egítto, vengono uniti in piramidi sopra battelli preparati a riceverli , e dopo essere stati tutti numerizzati. Le api si spargono nella circostanti campagne, e quando si crede che la loro messo sia finita, scendono i vascelli due o tre leghe gel Nilo e si procura alle api nuovo ricolto, e così successivamente, di modo che verso la metà di febbraio, dopo d’avere scorso tutta la vallata del Nilo, ritornano gli alveari al loro primitivo domicilio.