Rai, nessun extra gettito con il canone in bolletta
Viale Mazzini non centra il miliardo e 681 milioni previsto dal Tesoro. Va così in fumo la promessa di Renzi di ridurre la pressione fiscale
Sergio Rame
Con l’extra gettito, generato dall’inserimento del canone nella bolletta elettrica, Matteo Renzi sognava di rinnovare completamente la Rai.
Peccato che di soldi in più nelle casse di viale Mazzini e, più in generale, in quelle del Tesoro non ne siano arrivati. Stando alle proiezioni eseguite dalla Cgil-Slc nazionale, riportate oggi in esclusiva da ItaliaOggi, l’odiatissima tassa sulla tivù pubblica “potrebbe non centrare l’obiettivo del gettito di un miliardo e 681 milioni di euro individuato” dal ministero dell’Economia l’anno scorso.
Nello studio riportato da ItaliaOggi, la Cgil elabora tre diversiscenari di gettito del canone in bolletta elettrica: 70 euro, 80 euro e 90 euro incassati alla data del 30 ottobre scorso. “Qualora mancassero ancora due rate al pagamento finale del canone tv in bolletta (20 euro, vale a dire il secondo scenario) non si raggiungerebbe l’obiettivo del gettito – si legge – si arriverebbe infatti a un miliardo e 668 milioni di euro a fronte del miliardo e 681 milioni previsti”. Un altro flop per Renzi che, proprio in questi giorni, sta studiando con il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan il modo migliore per rimpinguare le casse dello Stato, anche in vista della chiusura della manovra economica le cui coperture sono in larga misura sovrastimate.
Stando a quanto stabilito dalla legge di Stabilità dell’anno scorso, l’extra gettito avrebbe dovuto essere destinato ad “allargare l’esebnzione del canone a tutti gli over 65 con un reddito fino a 8mila euro”, a “finanziare le radio e le televisioni locali” e a “rimpolpare il fondo per la riduzione della pressione fiscale”. Promesse che, come spiega il sindacalista Alessio De Luca, cadranno nel vuoto.