Povia: “Il mio canto libero in difesa della sovranità”
25/07/2016 Sirio Scorcia Interviste
Dalla voce preoccupata e preoccupante di Chi comanda il mondo? a quella sarcastica di Era meglio Berlusconi, da Al Sud a Siamo Italiani, passando per Io non sono democratico. Povia racconta la sua personalissima visione del mondo, della storia, dell’Italia in Nuovo Contrordine Mondiale, il suo decimo album, particolare, autoprodotto e politicizzato (nell’accezione migliore del termine). In attrito con quanto siamo soliti ascoltare, con la musica dei “big” che non fanno male al potere e possono essere ampiamente trasmessi. “C’è un dittatura di illusionisti, finti economisti equilibristi, terroristi padroni del mondo”, così canta Povia e questo è l’ordine mondiale su cui intende fare luce oggi, stabilito e gestito da una ristretta élite che tiene le redini delle nostre esistenze e ha ogni interesse a ripeterci: “fate la nanna, bambini”.
Povia, la tua ultima fatica si chiama Nuovo Contrordine Mondiale, qual è l’ordine attuale a cui intendi opporti?
Il titolo è una provocazione. Tutti però dovremmo opporci al fatto che ci stanno levando ogni sovranità, da quella sociale a quella politica e costituzionale o monetaria. Soprattutto la sovranità alimentare, mangiamo cibi sempre più scadenti che arrivano dall’estero a prezzi stracciati.
L’album è interamente autoprodotto e non è immesso nei circoli di vendita. Quali sono i limiti di chi non è “protetto” dalle grandi etichette? Chi te lo fa fare?
Se hai un’etichetta e basta, cambia poco. La differenza la fanno i mezzi di diffusione. Se fossi sotto contratto con una radio importante mi si sentirebbe tanto. Per ora preferisco che il mio disco resti sovrano a tutti gli effetti. Quindi libero. Vendo meno copie, ma ho tutto sotto controllo.
Canti Il mondo fuma, denuncia della proposta di legalizzazione della cannabis come distrazione di massa dai problemi autentici. Intanto, cantando cantando, il 25 luglio questa proposta sarà spiattellata sul banco della camera. E’ una priorità?
Scherzi? Certo. Sfondarsi di canne, biascicare e far credere alla gente che la cannabis porti benefici è LA priorità. A parte gli scherzi, il problema è che lo Stato ha bisogno di soldi e allora perché non recuperarli dal rincoglionimento della popolazione italiana?
Il secondo disco dell’album inizia con Al Sud, per chi ignora che nel periodo preunitario “Il Sud era ricco e very good”. L’unità si è fatta male, sulla pelle del Meridione. Ma oggi è ancora utile la battaglia indipendentista?
E’ una battaglia culturale per riscrivere quella storia che ridarebbe dignità ai meridionali che hanno subito l’unità. Poi, perché no? Visto che il Sud viene sempre più lasciato a se stesso e impoverito, se avesse la sua moneta, svincolata da Roma e dall’euro, tornerebbe ad essere un’economia competitiva. Propongo la UEXIT.
A proposito di UE. Ti sei fatto portavoce fuori coro dell’euroscetticismo, perché ce l’hai tanto con i burocrati euopei? In fondo (insegnano Monti e Saviano) cosa ne sappiamo noi, comuni mortali, di ciò che serve realmente all’Italia?
Il termine “burocrazia” è già un freno all’economia di un paese. Monti è un tecnico che nonostante gli studi universitari, le poltroncine in commissione trilaterale e in Goldman Sachs ha fatto dei danni mostruosi all’Italia. Saviano non saprei, dice che i comuni mortali non sanno cosa serva all’Italia? Facile dirlo con un conto in banca consistente e stando sempre in prima serata su RaiChic. Il problema dell’Italia è l’euro, non è scetticismo ma realtà. Lo ha capito anche mia nonna.
Brexit. Chi ci ha rimesso?
La Gran Bretagna ha contatti con 3 miliardi di persone nel mondo, l’Europa è un mercato depresso di 500 milioni di sfigati. L’UE messa così dovrebbe essere sciolta e ogni Stato dovrebbe ritornare a respirare di aria sua.
Solo i vecchi hanno votato “leave”, scrivono i giornali. Il voto degli anziani vale meno di quello dei giovani?
C’è molto terrorismo mediatico. Vecchi o giovani, ha vinto il “leave”, le chiacchiere e le statistiche dei tromboni restano a zero.
In Nuovo Contrordine Mondiale temi socialmente ardui sono raccontati da melodie disimpegnate. E’ banalizzazione di argomenti spinosi o un tentativo di avvicinare loro a chiunque?
Catturare le persone con 4 accordi per 4 minuti in modo orecchiabile è difficile, quando ci riesco vuol dire: comunicazione, centro. Niente è banale se trattato con rispetto e convinzione.
Non ti riconosci in nessun partito. Ma il tuo sguardo più fiducioso è diretto su…
Al momento non vedo coraggio in nessun uomo di politica. Spero nella disobbedienza dei cittadini.