Smart working per i dipendenti comunali
Nell’ardua azione di difesa contro il COVID-19, l’Amministrazione Comunale di Pontelandolfo si è mossa con grande tempismo, anticipando in taluni aspetti mosse e strategie. Non ha tentennato nel garantire in prima battuta la fornitura di mascherine alla popolazione distribuite casa per casa dai volontari della Protezione Civile. Nel contempo ha fatto scendere in campo la Polizia Municipale che dato vita ad un’attività di controllo senza sosta sul territorio di eventuali trasgressioni di cittadini e attività commerciali delle disposizioni governative e regionali. Già dalle prime fasi incerte, prim’ancora della inesorabile progressione devastante del Coronavirus, l’Amministrazione ha sempre tenuto il polso della situazione significando una particolare attenzione su eventuali rientri a casa di concittadini per svariati motivi lontano dal paese, inducendoli alla quarantena. L’Amministrazione Comunale del Sindaco Rinaldi, altresì, è una delle prime che ha puntato decisamente sul cosiddetto lavoro agile per i suoi dipendenti. Con provvedimento di Giunta del 13 marzo scorso, infatti, ha approvato le misure per la sperimentazione di nuove modalità spazio temporali di svolgimento della prestazione lavorativa (lavoro agile o smart working), comprese le condizioni di emergenza, in uno con il regolamento e lo schema di contratto, avviando immediatamente la sperimentazione in presenza dell’attuale emergenza sanitaria. Successivamente sarà verificato l’impatto delle misure organizzative adottate in tema di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro dei dipendenti sull’efficacia e sull’efficienza dell’azione amministrativa nonché sulla qualità dei servizi erogati. L’esperimento funziona, i dipendenti già da diversi giorni in postazione a casa, hanno metabolizzato in fretta la concezione innovativa del lavoro. Oggi forse il Comune di Pontelandolfo, seppur in un momento così delicato, segna il perseguito definitivo passaggio dalla vecchia espressione del “fattore di produzione” all’attuale inquadramento del lavoratore come “risorsa umana”. La lotta al Covid-19 passa anche attraverso questi impulsi che ci proiettano speranzosi nel prossimo futuro, per dire tra qualche giorno: Ce l’abbiamo fatta Italia!
Gabriele Palladino