La Giunta approva il Piano della Formazione Anticorruzione
Con provvedimento di Giunta il Comune ha approvato il Piano della Formazione Anticorruzione per il 2016. Il Piano Nazionale Anticorruzione, approvato dall’ANAC e che si occupa di formazione “anticorruzione”, prevede che le pubbliche amministrazioni programmino i percorsi di formazione strutturandoli su due livelli: un livello generale: dedicato a tutti i dipendenti e declinato in “approccio contenutistico”, che riguarda l’aggiornamento delle competenze, ed “approccio valoriale” sui temi dell’etica e della legalità; un livello specifico: rivolto al responsabile della prevenzione, ai referenti, ai componenti degli organismi di controllo, ai dirigenti e funzionari addetti alle aree a rischio; riguarda le politiche, i programmi e i vari strumenti utilizzati per la prevenzione e tematiche settoriali, in relazione al ruolo svolto da ciascun soggetto nell’amministrazione. Con l’approvazione del Piano Triennale per la Prevenzione della Corruzione approvato lo scorso mese di gennaio, il Comune di Pontelandolfo demandava al responsabile per la prevenzione della corruzione una serie di compiti in materia di formazione del personale. La scelta di demandare tali compiti al responsabile è stata dettata dalla volontà di semplificare e snellire, per quanto possibile, il Piano Anticorruzione rinviando ad uno o più provvedimenti, del responsabile stesso, l’attuazione concreta delle misure di formazione. Il Segretario Comunale, responsabile per la prevenzione della corruzione ha elaborato il Piano della Formazione 2016. I settori nei quali il rischio di malaffare è più elevato sono individuati da ciascuna amministrazione proprio attraverso il PTCP. In ogni caso la legge vigente in materia che individua le attività per le quali il rischio di corruzione è ritenuto sensibilmente più elevato. Si tratta delle attività e delle procedure di: autorizzazione o concessione; scelta del contraente per l’affidamento di lavori, forniture e servizi; concessione ed erogazione di sovvenzioni, contributi, sussidi, ausili finanziari, nonché attribuzione di vantaggi economici di qualunque genere a persone ed enti pubblici e privati; concorsi e prove selettive per l’assunzione del personale e progressioni di carriera. In definitiva possiamo anche noi dire che “l’adozione del Piano Anticorruzione costituisce per l’Ente una occasione importante per l’affermazione del “buon amministrare” e per la diffusione della legalità e dell’integrità nel settore pubblico”.
Gabriele Palladino