Il Consiglio approva il Regolamento sul “Diritto di interpello”.
Il Consiglio Comunale di Pontelandolfo approva il Regolamento sul “Diritto di interpello” in materia di tributi comunali. Il diritto di interpello ha la funzione di far conoscere preventivamente al contribuente quale sia la portata di una disposizione tributaria o l’ambito di applicazione della disciplina sull’abuso del diritto ad una specifica fattispecie e quale sarà il comportamento del Comune (Ufficio Tributi) in sede di controllo. Ciascun contribuente – prevede il Regolamento -, qualora ricorrano condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione di una disposizione normativa riguardante tributi comunali e sulla corretta qualificazione di una fattispecie impositiva alla luce delle disposizioni tributarie applicabili alle medesime, può inoltrare al Comune istanza di interpello. La successiva risposta, scritta e motivata, fornita dal Comune è comunicata al contribuente mediante servizio postale a mezzo raccomandata o mediante PEC entro novanta giorni decorrenti dalla data di ricevimento dell’istanza di interpello. L’attuale quadro normativo prevede diverse tipologie di interpello, non tutte applicabili ai tributi comunali: interpello ordinario: riguarda l’applicazione delle disposizioni tributarie quando vi sono condizioni di obiettiva incertezza sulla corretta interpretazione di tali disposizioni e sulla corretta qualificazione di fattispecie alla luce delle disposizioni tributarie applicabili alle medesime, ove ricorrano condizioni di obiettiva incertezza; l’interpello ordinario è applicabile ai tributi comunali; interpello probatorio: riguarda la sussistenza delle condizioni e la valutazione della idoneità degli elementi probatori richiesti dalla legge per l’adozione di specifici regimi fiscali nei casi espressamente previsti, come ad esempio le istanze presentate dalle società “non operative”; l’interpello probatorio nei fatti è inapplicabile ai tributi comunali; interpello antiabuso: riguarda l’applicazione della disciplina sull’abuso del diritto ad una specifica fattispecie con riferimento a qualsiasi settore impositivo; l’interpello antiabuso è applicabile ai tributi comunali; interpello disapplicativo: riguarda la disapplicazione di norme che, allo scopo di contrastare comportamenti elusivi, limitano deduzioni, detrazioni, crediti di imposta se viene fornita la dimostrazione che detti effetti elusivi non potevano verificarsi; l’interpello disapplicativo è inapplicabile ai tributi comunali. Nel rispetto dei principi fondamentali fissati dalla Costituzione, dalle leggi e in generale dall’Ordinamento Giuridico Tributario, il Comune di Pontelandolfo, dotandosi del Regolamento sul “Diritto di interpello”, dunque, impronta l’attività e i procedimenti dei propri tributi ai principi di trasparenza e di correttezza.
Gabriele Palladino