Pontelandolfo conferisce la cittadinanza onoraria al “Milite Ignoto”.
Il 4 Novembre del 1921 ricorre il centenario della traslazione del Milite Ignoto nel sacello del Vittoriano. Per commemorare l’evento il Segretario Generale dell’A.N.C.I. con nota del 3 marzo 2020, su proposta del Gruppo delle Medaglie d’Oro al valor Militare d’Italia, ha invitato tutti gli oltre 7.000 comuni italiani ad aderire all’iniziativa di conferimento della cittadinanza onoraria al Milite Ignoto. “Milite Ignoto – Cittadino d’Italia (1921 – 2021) è il progetto ideato dalle Medaglie d’Oro del presidente generale di corpo di armata dei carabinieri Rosario Aiosa, una iniziativa eccezionale nella sua unicità, “cosa mai avvenuta prima d’ora”, ha detto il presidente.
Il Comune di Pontelandolfo ha raccolto con favore l’invito e con provvedimento del Consiglio Comunale ha conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto, “morto a difesa della patria – è la motivazione che si legge in delibera – simbolo e patrimonio di tutti gli italiani”. La concessione della cittadinanza onoraria al soldato ignoto caduto in guerra, simbolo più alto dell’identità nazionale del nostro Paese, è un omaggio a tutti i soldati che hanno dato la vita durante i conflitti armati. Quel soldato, dunque, che per cent’anni è stato volutamente ignoto, diventerebbe il Cittadino d’Italia, una Italia che nei momenti di grande difficoltà, si aggrappa e si unisce a tutti quei simboli e valori che ne caratterizzano la propria storia per risollevarsi e rinascere.
Così come in questo delicato momento storico segnato duramente dalla pandemia da Covid-19, l’Italia deve ritrovare l’unità di popolo per la rinascita morale, civile, economica e sociale del nostro Paese, per risollevare le sorti della nostra Nazione.
Fu Maria Bergamas, mamma di un soldato deceduto, Antonio, a scegliere, tra le undici bare di vittime ignote disposte in fila nella navata centrale della basilica di Aquileia a Udine individuate da un’apposita commissione nominata dall’Ufficio Onoranze del Soldato Ignoto, la salma che oggi riposa sotto la Dea Roma. La donna entrò in chiesa e si fermò davanti a uno dei feretri, lì probabilmente ci sarebbe stato suo figlio, un ragazzo che aveva disertato la leva con l’esercito austriaco per combattere a fianco degli italiani.
Tutte le città, tutti i paesi, il 4 novembre del 1921 si ritroveranno stretti in ogni luogo all’ignoto soldato a cui tutti noi siamo legati.
Gabriele Palladino