Piccolo grande gesto di “Mani Tese Morcone”
Quando Franca Maselli il Presidente di “Mani Tese Morcone” ha risposto alla chiamata del suo cellulare, dall’altra parte del telefono una voce rotta dall’emozione ha esordito con un “grazie”, un semplice grazie a all’Associazione murgantina che con un piccolo grande gesto ha contribuito, insieme agli altri, a ridare una luce di speranza e un ritrovato senso alla vita della sfortunata famiglia di L. S., duramente colpita nel morale e nei propri averi dall’alluvione dello scorso mese di ottobre. Un piccolo grande gesto, dunque, di solidarietà e di rafforzamento del legame sociale, a sottolineare quanto sia importante l’animo umano: se ognuno fa qualcosa insieme si può fare tanto. “Sono stati momenti terribili, un’esperienza spaventosa – ha raccontato L. S. -. La mia casa, la nostra casa, alle spalle di ponte Leproso a Benevento è stata invasa da una piena interminabile di fango e acqua che ha cancellato ogni cosa. In pochi minuti ho perso tutto e stavo perdendo anche la mia cara famiglia. Solo un miracolo ci ha risparmiato. Abbiamo poi vissuto il dramma dell’evacuazione. Quando la mia casa stava per essere definitivamente cancellata dalla devastazione, i volontari della Caritas, per i quali ho nutrito sempre una certa diffidenza, hanno compiuto il secondo miracolo riportando la casa nella condizione di essere di nuovo abitata. Oggi non ci sono parole per ringraziare i ragazzi della Caritas dopo quello che hanno fatto per me. E non ci sono parole per ringraziare “Mani Tese Morcone” per il piccolo grande gesto che ha contribuito al concretizzarsi del terzo miracolo e riacceso in me e nella mia famiglia la voglia e la forza di andare avanti con la certezza, oggi, che il mondo non è solo quello che si legge sulle prime pagine della cronaca nera. Mia moglie – ha finito in lacrime di commozione L. S. prima di chiudere – per la paura vissuta in quelle ore terribili, ha tentennato non poco prima di rientrare tra le mura di casa. Mio figlio di soli tre anni, anch’egli scioccato dall’accaduto, come l’altra mia figlia, in procinto di rientrare nella casa del terrore, ha detto: “non voglio che la pioggia entri di nuovo senza bussare””. Una storia che poteva avere risvolti ancora più tragici ci sentiamo di dire invece che ha avuto un epilogo lieto, grazie anche all’apporto di “Mani Tese Morcone” che all’indomani del disastro beneventano si è attivata per sensibilizzare la popolazione morconese. Quest’ultima ha dato una risposta significativa partecipando in massa a una cena comune il cui ricavato è stato devoluto in favore delle famiglie residenti nelle abitazioni spazzate via dall’acqua e dal fango. Ancora una volta, dunque, “Mani Tese Morcone”, che ha sposato l’amore per il prossimo, l’amore inteso come solidarietà, la solidarietà come uno dei valori fondamentali che rendono l’anima libera da ogni limite fisico e mentale – perché donare è un gesto semplice, spontaneo che rende felice chi lo riceve ma anche chi lo fa -, ha aperto il suo cuore, con generosità e disinteresse, preoccupandosi solo ed esclusivamente del bene dell’altro.
Gabriele Palladino
Ponte Leproso dopo l’alluvione