Pensioni: ecco cosa cambia a luglio

Pensioni, nuovo calendario: ecco cosa cambia a luglio

Superata, per il momento, l’allerta da coronavirus le pensioni verranno erogate come in passato: dal primo giorno utile del mese. Prevista la quattordicesima
Michele Di Lollo – Lun, 08/06/2020

Il tormento del coronavirus ha sconvolto le nostre vite in diversi modi. Uno di questi riguarda il pagamento delle pensioni.

Chiariamo subito un punto: nel mese che verrà (il mese di luglio 2020) tutto tornerà alla normalità. Ciò vuol dire niente pagamenti dilazionati nei diversi giorni. Negli ultimi tempi le normative sul Covid-19 avevano modificato, infatti, il calendario dei pagamenti. Ad aprile, maggio e giugno questi sono stati scanditi in un arco temporale vario. Per il mese di giugno 2020, ad esempio, il sussidio è stato erogato dal 26 al 30 maggio, questo per evitare assembramenti. A luglio i pagamenti torneranno alla normalità. E saranno tutti accreditati nello stesso giorno. Non ci sarà quindi scaglionamento in diverse giornate o pagamenti anticipati.

Sia per chi riceve la pensione accreditata in banca, sia chi la riceverà tramite la posta o è titolare di un Conto BancoPosta, di un libretto di risparmio o di una Postepay Evolution avrà l’accredito il primo giorno bancabile del mese. Che in questa occasione sarà mercoledì primo luglio. In questa data saranno accreditate le somme sui conti correnti bancari e postali. Chi dovrà ritirare a mano la pensione potrà farlo anche in questo caso presso gli uffici postali, sempre a partire dal primo luglio. Nessun anticipo quindi a fine giugno ne scaglioni per evitare file chilometriche agli sportelli. Ricordiamo che anche per il mese di luglio l’assegno può esser ritirato anche in ufficio postale diverso da quello cui si fa capo ordinariamente, basterà avere con sé un documento di riconoscimento valido e il codice fiscale.
Poi c’è un altro tema tanto atteso per il mese di luglio: la quattordicesima. Gli importi variano in base al reddito e agli anni di contributi versati. Ecco qualche esempio: coloro che hanno un reddito tra i 10mila e i 13mila euro (da 1,5 a 2 volte il minimo) l’importo della quattordicesima corrisponde a 504 euro per chi ha almeno 25 anni di contributi. L’importo è di 420 euro per i pensionati che hanno versato tra i 15 e i 25 anni di contributi e di 336 euro per chi ha versato meno di 15 anni di contributi.

Le buone notizie non finiscono qui. La quattordicesima cresce per chi ha un reddito entro 1,5 volte il minimo (10.043 euro l’anno) gli importi spettanti sono di 437 euro per pensionati che possono vantare fino a 15 anni di contributi. Di 546 euro per pensionati fino a 25 anni di contributi, di 655 euro per pensionati con oltre i 25 anni di contributi. Sempre la quattordicesima spetterà a chi ha almeno 64 anni di età e con un reddito complessivo uguale o minore a 2 volte il minimo Inps. Mentre è fuori chi riceve una pensione di invalidità civile, una pensione o assegno sociale, rendite Inail e pensione di guerra.