Rozzano, preside cancella la festa di Natale: genitori sul piede di guerra
Il dirigente scolastico ha giustificato la sua decisione con la necessità di “rispettare le differenze”
Natale cancellato a Rozzano (Milano). Almeno per gli alunni dell’Istituto Garofani dove il dirigente scolastico Marco Parma ha deciso di dare una netta impronta di laicità alla scuola. Dopo la decisione del Consiglio di Istituto di non esporre nelle classi il crocifisso, arriva infatti l’abolizione della Festa musicale di Natale.
Cancellata la “Festa di Natale”, arriva la “Festa di inverno” – Come riportato dal quotidiano “Il Giorno”, dopo la proposta di un gruppo di genitori di inserire fra i canti previsti per la serata, alcune canzoni più propriamente religiose, come “Tu scendi dalle stelle” e “Adeste fideles”, il dirigente scolastico oltre a rispedire al mittente la richiesta ha deciso, assieme all’associazione che organizza con gli alunni la festa, di spostare il concerto a dopo Natale e di ribattezzarlo da “Festa di Natale” a “Festa di inverno”.
Il crocifisso sparito dalle aule – Il cambiamento della tradizione è stato giustificato dai dirigenti scolastici con “il rispetto delle diversità”. Ma tanto non è bastano al gruppo di genitori in rivolta che già da tempo era sul piede di guerra per la rimozione del crocifisso dalle aule. Un altro capitolo della battaglia che vede il preside sulla barricata della laicità: “I crocifissi non ci sono da tempo, un paio di genitori ha proposto di metterli nelle aule e il Consiglio di Istituto a giugno ha respinto la proposta”, ha detto Parma. Una spiegazione che però non sembra essere sufficiente per i battaglieri genitori e che oggi, con la “cancellazione del Natale”, sembra promettere al preside un tuttaltro che tranquillo periodo di festa.
Il sindaco di Rozzano: “Chiederò di reintegrarla” – Barbara Agogliati, sindaco di Rozzano è rimasta stupita dalla notizia della cancellazione delle Feste di Natale da parte della direzione dell’Istituto Garofani e si è dissociata: “Voglio dire fin da subito che non concordo con la decisione presa e chiederò all’Istituto di reintegrarla”.
Lega Nord chiede l’esclusione di tutte le scuole che non festeggiano il Natale dai bandi di finanziamento – “Chiederò formalmente alla Giunta regionale un provvedimento che escluda da ogni forma di bando e di finanziamento gli Istituti scolastici che decidono di vietare ogni segno e ogni simbolo del Santo Natale”, ha detto il capogruppo lombardo del Carroccio Massimiliano Romeo aggiungendo che proporrà in Giunta al presidente della Regione Roberto Maroni di mettere a disposizione uno spazio della sede regionale, Palazzo Lombardia, per far celebrare la festa natalizia ai bambini della scuola di Rozzano.
I sindaci francesi si rivoltano contro il divieto di esporre il presepe in municipio
Tre primi cittadini del Front National rifiutano di rimuovere la Natività dai propri Comuni: “Non è censurando le nostre radici che si difende la laicità”
Ivan Francese – Gio, 26/11/2015
Il fondamentalismo religioso e il terrorismo si combattono davvero censurando la propria identità e le proprie radici? Secondo una certa tradizione francese, apparentemente sì.
Nella Francia ancora scossa dagli attentati del 13 novembre scorso, fa discutere il gesto di tre sindaci del Front National che si sono opposti al diktat dell’Associazione nazionale dei sindaci (l’equivalente della nostra Anci) che voleva imporre loro la rimozione del presepe da tutti i municipi del Paese.
I tre primi cittadini, che per amor di cronaca governano i Comuni di Cogolin, Fréjus e Luc-en-Provence, hanno preso carta e penna e scritto una lettera di protesta con cui annunciano le proprie dimissioni dall’associazione: “Protestiamo contro l’abbandono di tutte le nostre tradizioni e delle nostre radici culturali – scrivono gli amministratori locali – Non desideriamo più prendere parte a un’associazione che, con il pretesto di difendere la laicità, calpesta cultura e tradizioni del nostro Paese.”
Il divieto all’esposizione del Presepe nei municipi scaturisce dalla pubblicazione di un “vademecum sulla laicità” promosso dall’Associazione nazionale dei sindaci francesi, che spiega di rifarsi alla famosa legge del 1905 sulla separazione tra le confessioni religiose e lo Stato. “Non si tratta di un diktat, ma di un vademecum – spiega la vicepresidente dell’associazione, Anès Lebrun – La stessa giurisprudenza francese è contraddittoria in materia, divisa tra chi ritiene che il presepe rappresenti una manifestazione del culto e chi lo intende come fenomeno esclusivamente culturale.”
Il Front National però, che pure è famoso per la propria difesa della laicità repubblicana, rigetta queste tesi come pretestuose: “A quanto il divieto delle processioni votive? – domanda polemico il movimento di Marine Le Pen – I rappresentanti del Front National difendono con fermezza il principio di laicità, ma non ignorano la storia. È incontestabile che il Cristianesimo sia un’espressione della cultura francese.”