Videosorveglianza interrotta
Negli ultimi anni in Italia la videosorveglianza ha avuto una fortissima espansione, sistemi di videoripresa a circuito chiuso sono stati installati in molte strutture pubbliche e private considerate a rischio. Inoltre, sempre più spesso, sistemi di videosorveglianza sono utilizzati come strumento di vigilanza dei centri urbani a difesa, in particolare, della pubblica sicurezza. Mentre in giro avviene tutto questo, l’impianto di videosorveglianza di Morcone, in controtendenza, si spegne. Sulla vicenda interviene il Circolo PD murgantino, e lo fa con una nota indirizzata al Sindaco, al Responsabile del Settore Vigilanza, alla Prefettur e ai CC. “Il disinteresse dell’Amministrazione Comunale – si legge – nei confronti della sicurezza è palese: dapprima è stato smantellato il corpo di polizia municipale, successivamente è stato disattivato il servizio di videosorveglianza, dopo il pensionamento di 3 vigili urbani non si è ritenuto opportuno nemmeno ricercare collaboratori (sempre presenti, invece, nell’ufficio tecnico comunale), insomma, sembra quasi che il controllo del territorio sia un problema piuttosto che un’esigenza! Associandoci, quindi, alla richiesta della ASCOM chiediamo al Sindaco ed al Responsabile della Vigilanza di voler attivare, ad horas, l’impianto di videosorveglianza presente sul nostro territorio e perfettamente funzionante. Le spese per gli interventi di ripristino e quelli di gestione potranno trovare capienza attingendo dai fondi dell’art. 208 c.d.s. che, tra l’altro, prevede proprio questo tipo di attività. D’altronde la ricorrente voce che la mancata riattivazione dell’impianto in parola era da addebitarsi alla mancanza di disponibilità economica, è da ritenersi infondata atteso la somma di circa duemilioni di euro (fonte bilanci) incamerata dal comune di Morcone per proventi contravvenzionali nel periodo 2009/15 (aggiungiamo che i soldi per pagare avvocati – è la stoccata finale-,consulenti e professionisti non mancano mai)”. Già!
Gabriele Palladino