Consiglio Comunale – Usi civici e livelli, argomento scottante
“Definizione generale dell’esercizio degli usi civici, dei livelli e delle terre date in concessione, e conseguenti determinazioni e/o aggiornamenti dei canoni e delle relative eventuali affrancazioni”. Era questo, forse, l’argomento più scottante portato all’attenzione del consiglio comunale di Morcone tenutosi l’altro ieri, che ha fatto sussultare i banchi dell’opposizione. Il voto contrario della minoranza, annunciato dai consiglieri Bernardo Bao e Marisa Di Fiore, è stato ampiamente motivato nel documento depositato agli atti del Consiglio, il cui contenuto riportiamo integralmente, per una puntuale, esaustiva lettura da parte del cittadino che non era presente alle pubbliche attività consiliari: “Riteniamo che questo argomento meriti ben altri approfondimenti che una singola seduta di Consiglio Comunale. Si sta parlando di un diritto molto antico, che viene dal Medioevo. In un convegno studi dei Notai del 5 dicembre 2009 si afferma che …”l’enfiteusi nasce nel fecondo laboratorio della prassi medievale, quando si rende necessario sperimentare nuovi strumenti che permettano di coltivare le enormi estensioni di terra … È così che vengono a definirsi nuove forme contrattuali, come … il livello”. Nella vostra proposta di delibera affermate con sicurezza che “detto contratto … è del tutto simile, sotto il profilo della forma e della sostanza, a quello più moderno di enfiteusi… Di conseguenza, la sostituzione del termine livellario con quello di enfiteuta è da ritenersi del tutto legittima”. Ne siete certi? Il tema ha avuto negli anni interpretazioni discordati e solo un vuoto normativo e l’abrogazione di alcune norme sta permettendo ad amministratori, attenti soltanto ai propri interessi, di voler aggiungere un’ulteriore tassa ingiusta. Bisogna analizzare con attenzione la differenza tra beni demaniali e beni patrimoniali. Innanzitutto va eliminato il falso problema che si è sollevato di recente. Si afferma che il patrimonio comunale dato in enfiteusi, ha natura demaniale con la ovvia conseguenza che non sarebbe usucapibile. Tale affermazione merita una osservazione: se fosse di natura demaniale non si dovrebbe parlare di enfiteusi, bensì di concessione amministrativa e, come tale, soggetto non al Diritto Privato ma al Diritto Pubblico Amministrativo. Inoltre vi è da sottolineare che beni demaniali possono trovarsi solo all’interno del territorio comunale. Al contrario basta analizzare le visure catastali del Comune di Morcone per ritrovare anche terreni siti nel Comune di Pietraroia con la dizione Comune di Morcone concedente-livellario. Ad ulteriore conferma, quindi, che si tratta di beni patrimoniali e non demaniali. Per questo motivo anche volendo affermare, per assurdo, ancora la sussistenza del diritto lo stesso sarebbe in ogni caso decaduto per prescrizione estintiva ultraventennale. A Morcone la delibera per permettere ai cittadini interessati di eliminare il problema di intestazione, che è solo un problema catastale, esiste ed è stata utilizzata dal 2002. Ci sono centinaia di atti di compravendita o di donazione che hanno, in fase di voltura, cancellato la dicitura “livellario e concedente”. Credete che siano tutti atti nulli? Come, del resto, ci sono tutti gli atti di affrancazione stipulati a seguito di delibera comunale del 2002, sono forse mai stati impugnati? Credete che tutti i Notai abbiano, per anni, potuto stipulato atti nulli? Ma davvero credete che sia giusto far pagare il cosiddetto “Censo”? Il settore agricolo, che andrebbe aiutato e valorizzato. Con la vostra delibera, al contrario, sarà messo in ginocchio. Sarà un ulteriore ed ingiusto sacrificio che alcuni cittadini saranno costretti a sopportare per pagare un canone su terre che da generazioni sono in loro possesso e che hanno cambiato negli anni proprietà. Sottolineiamo che l’agricoltura è una delle ricchezze della nostra zona ma, purtroppo, è un’agricoltura “povera”. Per questo motivo le nostre aziende agricole non possono permettersi nessun nuovo balzello, pena la loro definitiva chiusura. Per questo motivo riteniamo che la scellerata delibera che vi accingete a votare costituirà un ulteriore invito, o forse una condanna, alle nuove generazioni ad abbandonare definitivamente il nostro paese. In tal modo si accentuerà in maniera ancora più evidente il processo di spopolamento che colpisce Morcone e le zone interne in particolare. Il diritto del livello è un concetto diverso da quello dell’enfiteusi. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. Gli stessi affranchi fatti fino ad oggi, e ci risulta che tra questi ci siano anche quelli fatti da congiunti del Sindaco, sono stati fatti interpretando correttamente la differenza originaria tra livello ed enfiteusi. Ci vuole coraggio per amministrare. State dalla parte dei cittadini o andate alla ricerca dei cavilli per far pagare sempre di più? I cittadini sono tutti uguali davanti alla legge? Se approvate la vostra delibera, certificando in diritto di enfiteusi e l’obbligo di pagare il canone sui terreni gravati da livello, oltre ad esporvi a responsabilità morali per l’aggravio del peso fiscale sui cittadini, esponete le persone che hanno già stipulato un atto al rischio di vederselo annullato. Siete ancora in tempo. Non entriamo negli aspetti specifici della relazione dell’arch. Parlapiano che saranno, eventualmente, affrontati successivamente, ma sottolineiamo che il Comune, a richiesta del cittadino, ha l’obbligo di affrancare. Non fate terrorismo affermando, illegittimamente, nella delibera “fatta salva sempre la facoltà della Giunta di non accogliere l’istanza di affranco nei casi in cui, in fase istruttoria, dovessero emergere interessi pubblici prevalenti”. La verità è che l’unica esigenza del provvedimento che state approvando è quella di fare cassa. Ovviamente ci sorbiremo il sermone del Sindaco sulla crisi mondiale, sulla riduzione trasferimenti da parte dello Stato, sul fatto che molti Comuni stanno proponendo un atto simile, che la colpa è sempre degli altri. Noi ribattiamo che non esiste alcun obbligo di legge che impone ai Comuni di adottare una delibera in tal senso e se altri comuni lo stanno facendo, sbagliano come state sbagliando voi. Voi i soldi dei cittadini li state sperperando e anche questa tassa di centinaia di migliaia di euro (perché di questo parliamo) servirà solo a pagare legali e consulenti necessari solo per difendervi dalla vostra mala gestione. Il Comune di Morcone ha dal 2002 una delibera in tal senso, è stata utilizzata e non ci sono motivi e obblighi per cambiarla”.
Gabriele Palladino