Riaperti i termini di finanziamento a favore degli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico
Le alluvioni che hanno flagellato l’area beneventana nel passato mese di ottobre, ha evidentemente risvegliato le coscienze politiche sul problema del rischio idrogeologico del territorio Campano derivante dal verificarsi di eventi meteorici estremi, che costituisce un problema di grande rilevanza sociale, sia per il numero di vittime, che per i danni alle prodotti alle abitazioni, alle industrie e alla infrastrutture pubbliche e che desta ancor più preoccupazione se si pensa ai potenziali futuri scenari connessi al cambiamento climatico. L’Autorità di Bacino del fiume Liri-Garigliano e Volturno, infatti, a seguito della nota della Direzione Generale per i LL.PP. e Protezione Civile della Regione Campania, ha dato comunicazione della riapertura dei termini per l’inserimento di nuove proposte di finanziamento per gli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico nonché per l’aggiornamento delle proposte già inserite nel sistema ReNDiS – Repertorio Nazionale degli interventi della Difesa del Suolo. Gli Enti Territoriali avevano tempo fino allo scorso nove dicembre per comunicare all’Autorità di Bacino i dati delle proposte. Il 31 dicembre prossimo è invece il termine ultimo fissato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare per l’inserimento dei dati nel sistema ReNDiS. Due sono i progetti preliminari redatti dall’Ufficio Tecnico e approvati dalla Giunta Comunale, di particolare importanza per il territorio, presentati nei termini previsti dall’Amministrazione Comunale di Pontelandolfo. Uno riguarda la messa in sicurezza del costone adiacente il centro urbano ovvero la riduzione del rischio frana a valle del centro storico per l’importo complessivo di 2milioni e 500mila euro. L’altro intervento riguarda il progetto relativo alle opere di presidio del versante ovest del centro abitato che degrada verso il torrente Alenticella, per una spesa complessiva prevista di 1milione e 500mila euro. Sono questi due interventi proposti, rispetto ai quali l’Amministrazione Comunale confida nel finanziamento per dare continuità e maggiori certezze nella serie di azioni attuate, finalizzate alla riduzione del rischio a persone, alle infrastrutture private e pubbliche e all’ambiente. Se non tutti i mali vengono per nuocere, l’auspicio è che il “martirio sannita” abbia finalmente indotto ad una diversa politica di gestione del rischio idrogeologico, passando da una impostazione di base incentrata sulla riparazione dei danni e sull’erogazione di provvidenze, ad una cultura di previsione e prevenzione, diffusa a vari livelli, imperniata sull’individuazione delle condizioni di rischio e volta all’adozione di interventi finalizzati alla minimizzazione dell’impatto degli eventi.
Gabriele Palladino