Marò, è il terzo Natale in India. Girone: “Routine inaccettabile”
L’ennesima promessa della Pinotti: “Useremo ogni strumento per chiudere il caso”. Ma Vito: “Soddisfatti solo quando saranno a casa”
Sergio Rame –
Un altro Natale lontano dall’Italia, il terzo. Un altro Natale detenuto ingiustamente. Come lo scorso anno Salvatore Girone si prepara a trascorrere le festività natalizie con la famiglia in India.
Ma è stanco di questa “routine inaccettabile” che costringe la moglie e i figli a viaggiare continuamente e a passare le feste lontano da affetti e amicizie nel proprio Paese. “L’Italia – promette il ministro della Difesa, Roberta Pinotti – si avvarrà di tutti gli strumenti previsti dal diritto internazionale per concludere positivamente la vicenda”. Il governo Renzi avrebbe dovuto fare prima e di più qualcosa per riportare definitivamente in patria Girone.
Come stabilito dal regime di libertà provvisoria, il marò pugliese si è recato questa mattina al commissariato dell’enclave diplomatica di Chanakyapuri per la firma di presenza settimanale accompagnato dall’addetto militare Roberto Tomsi. Questo sarà il quarto Natale in India dopo l’incidente del 15 febbraio 2012, in cui è stato coinvolto con il suo collega Massimiliano Latorre attualmente in Italia per cure mediche, e il terzo a New Delhi. A breve lo raggiungeranno la moglie Giovanna Ardito con i figli Michele di 14 anni e Martina di 9 anni e i nonni. Trascorreranno il Natale nel suo piccolo alloggio provvisorio all’interno del complesso dell’ambasciata d’Italia. “La situazione è sempre più pesante per la sua famiglia – ha continuato la fonte – in quanto i bambini sono stanchi di dover viaggiare per vedere il padre. Sono costretti a lasciare affetti e amicizie, a rinunciare a certe attività scolastiche, come le recite natalizie, e perdere anche giorni di scuola per venire in India”. Il fuciliere di Marina vive “in una sorta di limbo” in perenne attesa di una sentenza che possa risolvere il caso. La sua vita, tra lavoro e studio, è diventata “una inaccettabile routine”. A questo si aggiunge, continua la fonte, “la preoccupazione per una serenità familiare che si sta deteriorando per la lontananza e per il peso della gestione della casa che ricade interamente su sua moglie”.
Durante il question time alla Camera, la Pinotti ha fatto sapere che il governo Renzi “si avvarrà di tutti gli strumenti previsti dal diritto internazionale per concludere positivamente la vicenda” dei marò. “Le iniziative che il governo intende intraprendere per consentire il rapido e definitivo rientro in patria dei due fucilieri di Marina – ha ribadito Pinotti – si collocano nell’alveo della procedura giurisdizionale internazionale già avviata”. L’Italia, ha aggiunto il ministro della Difesa, “ritiene tra l’altro che il perdurante stato di provazione della libertà personale dei fucilieri Latorre e Girone pregiudichi il diritto italiano all’esercizio della giurisdizione esclusiva sulla controversia e la loro immunità funzionale di militari in servizio”. Ma quanto fatto dal governo non è abbastanza. I marò pagano, infatti, il lassismo e l’incompetenza degli ultimi tre governi. “Si sarebbe dovuto fare prima e di più qualcosa per riportare definitivamente in patria Salvatore Girone”, tuona Elio Vito, membro della commissione Difesa, accusando apertamente la Pinotti di non aver pronunciato “parole chiare e definitive sul fatto che quando scadrà il permesso per motivi di salute a seguito dell’ictus che ha contratto in India, Massimiliano Latorre non tornerà in India”.