Le spoglie di Don Emilio Matarazzo

Nel pomeriggio del giorno 08/10/2020 a 40 anni dalla sua morte, le spoglie mortali di Don Emilio Matarazzo sono tornate a casa.
Come era nel suo spirito la sua casa è una grotta alla Località Pace Vecchia di Benevento nel Centro LA PACE .

Una pergamena avvolge dolori e sogni di una vita vissuta intensamente,ma troppo breve.


 

La casa in una grotta al centro “La Pace”

Don Emilio Matarazzo nacque a Foglianise il 18 novembre del 1928,morì, a soli 49 anni, a Benevento l’8 ottobre del 1978 .

La sua “missione” di Parroco di Pontelandolfo (da ottobre del 1961 a ottobre 1967) si distinse per il suo carattere forte e sensibile alle esigenze della popolazione. Esprimendo con forza e tenacia un nuovo modo di essere sacerdote, con e per il popolo, evitando inutili esteriorità e rinnegando ogni compromesso, dando stimoli ed iniziative per una nuova cultura e per una società migliore.

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Ho fatto quanto potevo per la gloria di Dio e il vero bene delle anime. E questa ansia di salvezza non mi ha lasciato un solo minuto”.  “Quando ho cercato i tuoi occhi per indicarti i tempi nuovi e le vie della giustizia e dell’amore li ho visti risplendere di luce irresistibile. Mi hai capito con ammirabile intelligenza, sostenuto con affettuosa solidarietà, aiutato con grande generosità. E’ merito tuo le opere compiute e quelle iniziate nella Parrocchia. Puoi goderle con i tuoi figli. Continua a vivere anni lunghi e felici nella forza del bene e nel segno di Dio”.

Fu vicino a tutti, da uomo vero, da sacerdote autentico, da amico sincero.

Mentre muovo i miei passi per allontanarmi dalla Parrocchia voglio salutarti ancora, popolo di Pontelandolfo! E salutarti con i pensieri e i sentimenti più affettuosi del Sacerdote e dell’amico” .

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Fu vicino ai contadini che soffrivano per l’isolamento nei borghi delle campagne privi di luce e di strade percorribili, solidale ed attento, dopo il drammatico terremoto del 1962, con chi abitava nelle baracche e per chi da anni attendeva una casa. Uomo di straordinaria capacità di indignarsi contro le ingiustizie.

per te non mi sono lasciato distrarre o intimorire da fatti, persone o cose; e sono contento” “Pensieri, disegni e propositi di bene accompagnino i tuoi giorni. Popolo di Pontelandolfo, popolo dell’anima mia, mi hai aperto nel cuore una ferita che non guarirà mai più! “

 

Mi è piaciuto ricordare le sue parole in questo “Addio Pontelandolfo ! ” che scrisse nel 1967, testimonianza di una vita vissuta per il popolo nella massima semplicità e povertà.

La sua abitazione aveva sempre la “porta aperta” per tutti i bisognosi di aiuto e l’arredo era un povero crocifisso costruito con due rami contorti che troneggiava su di un letto fatto di tavole (a Pontelandolfo abitava sopra la sacrestia con un letto ed un fornellino).

Nel pomeriggio di oggi 08/10/2020 a 40 anni dalla sua morte, le spoglie mortali di Don Emilio Matarazzo sono tornate a casa. Come era nel suo spirito la sua casa è una grotta alla Località Pace Vecchia di Benevento nel Centro LA PACE .

Una pergamena avvolge dolori e sogni di una vita vissuta intensamente,ma troppo breve.

Un ringraziamento agli “Amici di don Emilio” che hanno vissuto come noi un breve ed intenso percorso di vita insieme a don Emilio, che ne hanno apprezzato le doti di umanità e condiviso progetti ed aspettative per un mondo migliore nella costruzione del centro “La Pace”. La loro perseveranza nell’ affetto ha consentito di recuperare la grotta di don Emilio per restituirla al legittimo proprietario.

Ora don Emilio è là, sempre con la porta aperta, ad attendere ognuno di noi che vuole salire il monte delle Guardie di Benevento al Centro “La Pace” pronto a conoscerci, a sentire e risolvere i nostri problemi, ad esporre la nostra umanità , a saldare le nostre generazioni, a camminare con noi  nel segno della pace.

Diceva agli amici: «Se volete ritrovarmi, se volete riascoltarmi, venite sulla collina bagnata dai miei sudori, venite tra le mura che hanno screpolato le mie mani. Se tante volte ho steso le mie mani a voi, ora le stendo con maggiore ardimento, con la confidenza e la fiducia che voi mi avete tanto generosamente accordate».

Antimo Albini e la Comunità di Pontelandolfo con affettuosa riconoscenza

 

Foto di Antimo Albini

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