La Processione del ‘Cristo spezzato’

Benevento ‘vicina’ in preghiera: candele e lenzuola al passaggio del ‘Cristo spezzato’

Candele accese e lenzuola bianche esposte per dimostrare vicinanza e commozione in un momento buio per la vita di tutti. In un silenzio surreale, carico di emozione, Benevento ha preso parte, attraverso i balconi e le finestre, alla processione del Venerdì Santo, rispondendo concretamente all’invito a non perdere la speranza, a mantenere integra la fiducia in Dio. Una manifestazione completamente diversa dal tradizionale corteo serale, affollatissimo, che ogni anno accompagna le statue del Cristo Morto e della Madonna Addolorata per le vie del centro storico.

Con le restrizioni dovute alle disposizioni ministeriali e regionali a causa del coronavirus, la città ha assistito da casa al cammino in solitaria dell’arcivescovo Felice Accrocca. Un percorso di raccoglimento e preghiera, iniziato dal ‘Fatebenefratelli’ di Rione Ferrovia e che si è snodato per le vie cittadine fino all’ospedale ‘San Pio’ di via Pacevecchia, luogo simbolo nel capoluogo sannita della lotta al Covid-19.

A rendere ancor più speciale l’atto penitenziale è stata la volontà del vescovo di portare in processione il Cristo spezzato in due, custodito nel Museo Diocesano. Si tratta di parte di un corredo dono del cardinale Vincenzo Maria Orsini nel 1724, anno in cui l’arcivescovo di Benevento fu elevato al soglio pontificio con il nome di Benedetto XIII. Il Crocifisso era collocato sull’altare maggiore della Cattedrale al momento delle incursioni aeree anglo-americane della domenica 12 settembre 1943: simbolo della violenza cieca e distruttrice apportata dagli uomini e severo ammonimento contro ogni guerra, al tempo del coronavirus vuole essere invito a rialzarci, dopo la tragedia presente, e a riprendere con fiducia il cammino della vita.

Di redazioneNTR24 – 10 Apr, 2020

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