La guerra green alle pizze: basta forni, inquinano troppo
Il piano del sindaco di New York, Eric Adams, costringerà le attività a tagliare del 75% le emissioni. Chi non spende per i filtri, ciao ciao al forno a legna
di Redazione 15 Marzo 2024
© frender e valentynsemenov tramite Canva.com
A New York, città rinomata per le tante pizzerie tra i grattacieli, stiamo per assistere al trionfo dell’idiozia green. Il piano ambientale introdotto dal sindaco democratico Eric Adams, infatti, mira a tagliare del 75% le emissioni derivanti dagli impianti di cottura che utilizzano legna e carbone, influenzando direttamente oltre 130 imprese. Tale iniziativa sta spingendo numerosi esercizi storici a ripensare i propri metodi operativi per conformarsi alle nuove esigenze regolamentari.
La stretta sulle emissioni, come riportato dal Daily Mail, non è stata accolta con favore da tutti. Alejandra Sanchez, una chef professionista, ha esortato il sindaco a concentrarsi su problemi cittadini più urgenti, come la questione dei senzatetto, piuttosto che limitare le emissioni delle pizzerie. Certo, Sanchez ritiene che gli effetti sul gusto delle pizze saranno trascurabili, prevedendo che i cuochi troveranno modi innovativi per ricreare il caratteristico aroma affumicato nei loro piatti. L’idea pare sia quella di usare la mozzarella affumicata. Oppure lo speck. Ma è mai possibile dover trovare un espediente simile quando basterebbe continuare a cuocere le margherite sui cari vecchi forni a legna?
Esercizi storici quali Grimaldi’s e John’s of Bleecker Street hanno già fatto importanti investimenti per adeguare i loro sistemi di filtraggio dell’aria alle normative. Giannone, titolare di Paulie Gee’s, ha dichiarato al New York Post di aver investito 20.000 dollari nel proprio sistema di riduzione del fumo, sottolineando l’esigenza di adattarsi per prevenire la chiusura del locale. Questi costi rappresentano una sfida non trascurabile per molte attività, che si trovano a dover conciliare il rispetto delle tradizioni con la conformità alle norme ambientali.
In seguito a queste nuove disposizioni, alcune pizzerie stanno cercando soluzioni innovative per mantenere elevata la qualità delle loro pizze minimizzando al contempo le emissioni. Edoardo Duran di Keste Pizza ha raccontato di aver optato per forni a gas, più semplici e costanti nei risultati rispetto ai tradizionali forni a legna, dopo la riapertura nel distretto finanziario seguita alla chiusura del loro locale in Bleecker Street durante la pandemia.
Dal canto suo, il sindaco Adams ha affermato: “Tutti amano la pizza! Ma è fondamentale ogni azione volta a eliminare sostanze tossiche dall’aria, contribuendo all’obiettivo di ridurre l’impronta di carbonio”.
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