Il Ponte’s Club dona 10mila euro ai terremotati di Pieve Torina
Una delegazione di circa venticinque pontelandolfesi d’America, della città gemellata di Waterbury dello Stato del Connecticut, guidata dall’inossidabile presidente del Ponte’s Club Tony Rubbo, è giunta in questi giorni in paese per il consueto appuntamento annuale con la comunità. Fa parte della delegazione quest’anno anche Joe Polletta componente del C.d.A. del Club statunitense, padre di quel Joseph Polletta da alcuni mesi eletto Rappresentante dello Stato del Connecticut nella 68° legislatura per il Distretto delle città di Watertown, Oakville e Woodbury. Il Sindaco Rinaldi affiderà a papà Joe, con la consegna oggi presso la Casa Comunale di una pergamena, la testimonianza dell’orgoglio di Pontelandolfo per il successo professionale e politico di Joseph, simpaticamente Joy per i familiari e gli amici. Tony Rubbo, Joe Polletta e i componenti della delegazione, accompagnati dal Sindaco Gianfranco Rinaldi e da una sua rappresentanza, si sono recati nella giornata di ieri a Pieve Torina per consegnare direttamente nelle mani del primo cittadino Alessandro Gentilucci la somma raccolta tra le mura del Ponte’s Club di diecimila dollari, in segno di solidarietà con la comunità marchigiana distrutta dalla potenza del terremoto che dall’agosto del 2016 ha dato inizio alla devastazione del Centro Italia. E’ un gesto di grande e concreta solidarietà, che fa sentire la vicinanza dei fratelli italiani di Pontelandolfo che vivono oltreoceano alla popolazione di Pieve Torina gravemente colpita dai noti eventi calamitosi, con l’auspicio che al più presto i connazionali marchigiani possano superare il perpetuo stato di emergenza che li sta mettendo a dura prova. Presto i pontelandolfesi d’America ritorneranno nel Paese di adozione e come puntualmente accade in queste occasioni, una lacrima fraterna riga il volto di chi parte e quello di chi resta. L’appuntamento con la madre terra è per il prossimo anno, con l’auspicio di essere ancora più numerosi a popolare la grande piazza e a stringersi nell’abbraccio vitale dell’eterna fratellanza.
Gabriele Palladino