Gran Bretagna, la preside vieta i pantaloncini

Gran Bretagna, la preside vieta i pantaloncini: i ragazzi vanno a scuola in gonna

Gli alunni maschi di una scuola inglese sono insorti contro il divieto di indossare i pantaloncini nonostante il caldo: da due giorni si presentano in classe con la gonna
Ginevra Spina – Gio, 22/06/2017

Decine di alunni si sono presentati a scuola in gonna, dopo che la preside si è rifiutata di sospendere il divieto di indossare pantaloncini corti nonostante le alte temperature.

L’insolita protesta alla Isca academy a Exeter, in Gran Bretagna, è nata quando le temperature oltre la Manica sono salite sopra i 30 gradi. Nonostante il caldo e le continue richieste degli alunni maschi, la preside ha rifiutato di “rilassare” il rigido dress code previsto per gli studenti.

Così, mentre le ragazze potevano per lo meno indossare la gonna, i maschietti non avevano alcuna alternativa ai soffocanti pantaloni lunghi. Davanti alle ripetute proteste degli alunni per l’evidente ingiustizia, la preside ha risposto con un sarcastico: “Beh, potete indossare una gonna se volete!”.

Quello che non si aspettava, forse, è che i suoi studenti la prendessero alla lettera. Il giorno dopo, infatti, 5 ragazzi si sono effettivamente presentati a scuola indossando una gonna presa in prestito da amiche o sorelle. Così la protesta ha preso piede e il giorno successivo erano decine i ragazzi in gonna.

Quando a uno dei ragazzi è stato fatto notare che la gonna era troppo corta e le gambe troppo pelose, gli altri si sono organizzati e hanno comprato dei rasoi per depilarsi. Insomma, i giovani contestatori non sembrano disposti a cedere e la ribellione è destinata a crescere man mano che la temperatura sale.

“Ora che la preside ha dato loro l’ok per indossare la gonna – ha spiegato al Guardian la mamma di uno degli alunni coinvolti – non può più dire loro niente, almeno fintanto che indossano le gonne dell’uniforme scolastica”. Così sono sempre più i giovanotti ribelli che aderiscono alla protesta, e con grande soddisfazione a loro dire: “Un’esperienza rinfrescante”, hanno commentato.

Al momento la scuola non ha ancora preso provvedimenti. Resta da vedere come reagirà e chi la spunterà alla fine.