Particolare significato la celebrazione della giornata mondiale del caffè
Martedì è stata celebrata la giornata mondiale del caffè. L’evento ha nostalgicamente riportato i pontelandolfesi indietro nel tempo, sul finire degli anni Cinquanta, quando, dopo un periodo di fiducia nell’avvenire del paese, malgrado le ristrettezze della guerra, grazie alle rimesse dei parenti in terra d’America, l’economia familiare torna, purtroppo, a squilibrarsi per l’incapacità esistente nel territorio di fornire alla collettività mezzi sufficienti di lavoro e sussistenza indispensabili per assicurare la piena occupazione.
Vengono, dunque, a mancare le prospettive di sviluppo nei settori fondamentali della produzione. Langue il primario, il cui assetto fondiario ristretto e frazionato riesce a soddisfare a malapena la domanda della comunità locale e costituisce una seria remora all’occupazione. Il secondario, eccettuato una piccola e operosa presenza artigianale, è del tutto inesistente. Funziona il terziario fino a quando le crescenti domande di impiego non possono essere più accolte per avvenuta saturazione degli organici, spesso in soprannumero.
Le contrade non hanno strade praticabili e i contadini spesso condividono con gli animali lo stesso spazio. In molte case vi è assenza di misure igieniche appropriate. Stante l’economia asfittica e una diffusa inquietudine per la presenza cupa dell’ombra della povertà e del disagio, che inasprisce il sacrificio, l’entità del flusso migratorio intercontinentale, incoraggiato anche dalla libertà di emigrare sancita nella nuova Costituzione Italiana promulgata nel 1947, si fa sempre più crescente. La corrente transoceanica prende il sopravvento su quella continentale e si verifica, con lo scorrere del tempo, quell’imponente esodo di massa, che spopola Pontelandolfo in misura ragguardevole, decisamente in maniera irreversibile, perché l’emigrazione assume carattere permanente per famiglie intere.
La maggior parte degli emigranti pontelandolfesi si riversa sulla costa atlantica degli Stat Uniti, nella città industriale di Waterbury. Ma anche tanti sono quelli che si dirigono verso le promettenti piantagioni di caffè dello Stato San Paolo in Brasile, dove trovano lavoro nelle cosiddette “fazendas”, aziende agricole specializzate nella coltivazione del caffè.
Ecco, dunque, come Pontelandolfo ha particolarmente sentito la celebrazione della giornata mondiale del caffè, proprio per questo legame che va al di là di ogni altro significato, con la bevanda, oggi, più bevuta nel mondo dopo l’acqua, che per lungo tempo ha dato speranze di vita ai tanti suoi figli emigrati, che pure, questi, insieme ad altri italiani in terra brasiliana, nonostante il regime rigido delle fazendas, sono riusciti a costruire un vasto tessuto artigianale e industriale, che ha permesso il decollo economico dello Stato San Paolo.
Gabriele Palladino