Cremona, polemica sul presepe: “Offende gli islamici, gli indù e pure gli atei”
Come tutti gli anni, quando si avvicina il Natale, cominciano anche le prime polemiche religiose. Questa volta tocca a Cremona, l’oggetto della disputa? Il presepe di Natale al cimitero. Secondo il cappellano del cimitero comunale, don Sante Bergè, il presepe sarebbe da abolire perché troppo offensivo per le diverse personalità musulmane, indiane e atee che regolarmente si recano al cimitero per salutare i propri cari: “Un presepe collocato in bella vista come i precedenti potrebbe essere una mancanza di rispetto per i fedeli di altre religioni […] sarebbe un pasticcio”. Insomma niente statuine, nessun bue e asinello, nessun Gesù bambino, simbolo della Resurrezione, icone festose che rappresentano da sempre il credo di milioni di cittadini italiani che, soprattutto recandosi al cimitero, possono trovare conforto in essi. Ma il parroco cinquantasettenne non era mai stato convinto di quella sacra rappresentazione allestita in un luogo così inusuale, a maggior ragione se questo può urtare la sensibilità di qualcuno, in special modo della comunità islamica.
Non è dello stesso avviso don Oreste Mori, che nel 2010 aveva inaugurato orgoglioso questa tradizione e, ora, come riporta il Giornale, giustamente protesta: “Il presepio piaceva ai cremonesi, cattolici e non cattolici..Siamo in Italia e non in Arabia Saudita, almeno per ora”. Dalla sua parte anche l’assessore alle Culture, identità e autonomie della Regione Lombardia, Cristina Cappellini: “Mi auguro che Don Sante ci ripensi e che si scusi con la comunità. Ritengo gravissimo l’atteggiamento del parroco che, prima di tutti, dovrebbe preservare, omaggiare e valorizzare i simboli della nostra cultura, della nostra identità cristiana. Dopo la bufera scatenata, Don Sante sembra rientrare nei ranghi e rimangiarsi parte delle sue controverse affermazioni: ” Le mie parole sono state strumentalizzate, il presepe lo allestirà l’ex assessore Demicheli, come in passato. Per me il materiale è troppo pesante”. Tutto è bene quel che finisce bene: Cremona avrà ancora il suo bel presepe, la tradizione, per ora, è salva.