Cambia tutto sulle mascherine
Ed ecco che tornano le serate mascherate in Italia e con loro i vigilantes social della movida: dalle 18 alle 6 mascherina obbligatoria anche all’aperto laddove potrebbero formarsi assembramenti
Francesca Galici – Lun, 17/08/2020
Ordinanza del 16 agosto 2020 –4_5895576314433243117
Come un dejavu che si ripete, torna l’incubo dela mascherina anche all’aperto, ma solo dalle 18 alle 6 del mattino. La disposizione è contenuta nella nuova ordinanza del governo emanata ieri dopo la riunione straordinara dei ministri con i presidenti di regione.
Sì fa un passo indietro, anzi se ne fanno tre e si torna ai giorni di maggio, alle movide mascherate, alle ronde per scoprire chi passeggia senza o chi, in un agosto ancora caldo, cerca di trovare un po’ di ossigeno scoprendo incautamente il naso, senza pensare agli effetti delle “ronde del bavaglio”, che nasceranno spontaneamente con tanto di denuncia social.
Da oggi la movida torna a muoversi con la mascherina durante la sera ma resta da capire come fare per mangiare e per bere. Al punto A dell’articolo 1 dell’ordinanza firmata da Roberto Speranza, la stessa che ordina la chiusura delle discoteche, il governo dice che “è fatto obbligo dalle ore 18.00 alle ore 06.00 sull’intero territorio nazionale di usare protezioni delle vie respiratorie anche all’aperto, negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”. Questa disposizione ha al momento validità fino al prossimo 7 settembre nel tentativo di far scendere o, quanto meno, contenere i contagi anche in vista della riapertura delle scuole.
Avremo un coda estiva mascherata, quindi, ma solo di sera, come se fosse un coprifuoco per le nostre vie respiratorie, mentre di giorno possiamo girare tranquillamente nei bellissimi vicoli delle cittadine italiane e nei mercati senza indossare la mascherina all’aperto. Inevitabile l’ironia social su questo punto. “Da oggi sappiamo che il virus comincia a svegliarsi alle 17.50. Sbadiglia, si lava i denti e dalle 18.00 è operativo. Dopo una notte di bagordi, a una certa comincia ad abbioccarsi e alle sei del mattino si addormenta sfinito. Ma andrà tutto bene”, scrive Giuseppe Brindisi sul suo profilo Twitter. A tal proposito sui social è tornata di moda una vecchia ordinanza del 18 marzo 1945 sul coprifuoco, che nei toni e negli intenti sembra ricordare quella promulgata ieri a 75 anni esatti di distanza: “A datare dal 18 corrente e fino a nuovo ordine abbia inizio alle ore 18.30 e termina alle 6.30”. Allora c’erano le leggi di Guerra, oggi c’è lo stato di emergenza.
Un altro punto debole riguarda proprio le modalità di utilizzo della mascherina durante la movida. Il decreto la impone “negli spazi di pertinenza dei luoghi e locali aperti al pubblico nonché negli spazi pubblici (piazze, slarghi, vie, lungomari) ove per le caratteristiche fisiche sia più agevole il formarsi di assembramenti anche di natura spontanea e/o occasionale”. A leggere letteralmente l’ordinanza, si capisce che la mascherina va usata sempre dove si potrebbero formare assembramenti, non dove si stanno verificando. Dobbiamo quindi dire addio a uno spritz da bere al tramonto mentre passeggiamo sul lungomare? E dobbiamo quindi sacrificare un trancio di focaccia da mangiare nei carrugi di Genova, o qualunque altro street food nei centri storici italiani, sull’altare sacrificale della mascherina della movida?