Boom dei prezzi delle automobili usate: ecco perché
5 Settembre 2022
La forte domanda di automobili usate ne fa schizzare verso l’alto le quotazioni. Sembra finita l’epoca degli affari vantaggiosi
Giuditta Mosca
Le automobili usate hanno un significato intrinseco, c’è chi le sceglie per risparmiare e chi per dotare i figli neopatentati di un veicolo a basso costo. Entrambi motivi che rischiano di non avere più ragione di esistere, perché i prezzi arrivano a sfiorare e a volte a superare il 30% in più.
I motivi dell’aumento della domanda sono collegati alla lentezza della produzione dei veicoli nuovi, viziata anche dall’assenza di semiconduttori, che causa un duplice effetto: aumento dei prezzi e tempi di attesa che in alcuni casi sono molto lunghi. Da qui l’esigenza di rivolgersi in massa al mercato dell’usato.
Prezzi più alti, minore scelta
I prezzi delle automobili usate salgono e, proprio in virtù dell’aumento della domanda, diventa più difficile trovare quella che si adegua alle esigenze del cliente. La volontà di trovare un affare magari usato poco dal precedente proprietario diventa chimera.
Il Sole 24 Ore, esaminando i prezzi e gli indici applicati da AutoScout24, riporta di avere potuto osservare un aumento medio dei prezzi del 20% nell’ultimo anno e, allargando il perimetro agli ultimi tre anni, i costi delle vetture usate sono saliti del 33%. Aumenti che non hanno scoraggiato i più, considerando che la domanda e i prezzi, hanno continuato a salire durante i primi sette mesi del 2022.
Il valore medio di un’automobile usata (dati luglio 2022) è di 21.600 euro, ossia il 21,7% in più rispetto al mese di luglio del 2021 e il 33,6% rispetto allo stesso mese del 2019.
La minore scelta non è soltanto prerogativa dei veicoli usati, perché l’aumento della domanda ha ricadute anche su quelli nuovi disponibili presso le concessionarie. Nel 2017 lo stock medio dei concessionari era di 89 veicoli, nel 2021 è sceso a 50 veicoli. I saloni di vendita hanno meno modelli esposti perché, considerate le difficoltà di produzione che contribuisce ad alimentare i mercati dell’usato, immobilizzare capitali diventa ancora più rischioso.
Lo scenario attuale
Nel 2021 un’automobile usata impiegava 59 giorni a essere venduta, praticamente due mesi. Nel periodo dal 2015 al 2020 per venderne una erano necessari mediamente 73 giorni, quasi due mesi e mezzo. Nel triennio precedente (2014-2012) servivano 84 giorni, poco meno di tre mesi.
Un altro dato interessante suggerisce che oggi, con un mercato dell’usato cresciuto del 10%, la metà dei passaggi di proprietà riguarda veicoli che hanno più di 10 anni di età. Nel 2010 le auto immatricolate almeno 10 anni prima erano scelte da un cliente su quattro.
Nel 2021 per ogni 100 automobili vendute 28 erano nuove, 37 avevano meno di 10 anni di vita e 35 ne avevano più di dieci. Nel 2010 le automobili nuove erano 39, quelle usate e immatricolate meno di 10 anni prima 47 e quelle con oltre 10 anni di vita erano 14.
Le esigenze attuali stanno modificando in modo significativo le abitudini di acquisto che nei prossimi anni, sotto l’egida della volontà di riconsiderare la produzione delle automobili in base ai carburanti che usano, sembrano destinate a subire ulteriori scossoni.
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