Antonia Varrone compie 100 anni
A poco meno di due mesi dai superlativi festeggiamenti del centesimo genetliaco di Concetta Addona, la comunità di Pontelandolfo vive con letizia e rinnovata emozione il compimento del centesimo anno di età di un’altra sua cittadina. E’ Antonia Varrone a tagliare oggi l’ambito traguardo del secolo di vita, vissuto con compostezza, con onestà e grande spirito di sacrificio, valori ancora da scoprire che poco, molto poco appartengono all’odierna società. Testimonianza di laboriosità e impegno incentrati sul valore della famiglia, Antonia Varrone, sposa e madre esemplare, come sancito sulla pergamena augurale del Sindaco e dell’Amministrazione Comunale, ha “sempre manifestato con orgoglio l’identità e il senso di appartenenza alle radici della terra natia”. Fino a pochi anni fa, infatti, a confermare l’autenticità di pontelandolfese doc, la centenaria Antonia Varrone, conservatrice delle più antiche testimonianze del suo paese, ha portato ai piedi – una delle pochissime a mantenere l’usanza dopo il boom economico dell’era moderna – i cosiddetti “zambitti”, le caratteristiche, singolari calzature appartenute alla cittadina sannita nel tempo passato. Antonia Varrone – che oggi con inchiostro indelebile scrive anch’essa il suo nome nell’albo delle nonne per antonomasia – apre gli occhi alla luce negli anni duri e difficili della prima guerra mondiale. E’ all’alba del 15 gennaio 1916 che il primo vagito della neonata nonnina fa eco tra le case dell’antico abitato di Gugliete in agro di Pontelandolfo, portando la gioia del miracolo della nascita della vita in ogni famiglia. Trascorre l’infanzia e l’adolescenza a Gugliete fino quando l’acerba Antonia a soli sedici anni, lascia la casa paterna per trasferirsi sulle alture montane della località Pilona alla contrada Martellina, convolata in nozze con Francesco Fusco che sarà suo compagno fedele di vita fino al 13 dicembre del 1984, il triste giorno della sua dipartita. Dall’unione con l’amato Francesco nascono i tre adorati rampolli Concetta, Gaetano e Gelsomino. E’ con quest’ultimo figlio che nonna Antonia, amorevolmente assistita, vive attualmente nella casa coniugale incastonata in un angolo paradisiaco della contrada Martellina. Il duro lavoro dei campi vissuto dall’alba al tramonto, senza far mancare in casa mai nulla a nessuno e non trascurando mai la preghiera, è stato il suo pane quotidiano, nella tradizione della gente di Pontelandolfo. Infiniti auguri nonna Antonia, che il Signore preservi la tua vita per lunghi anni ancora!
Gabriele Palladino