La chef murgantina Annamaria Mastrantuono al programma “Cuochi d’Italia”
E’ nella piccola azienda dei genitori che Annamaria Mastrantuono partorisce la passione per la gastronomia. Di origini molisane di Campobasso, di adozione murgantina, oggi Annamaria è diventata uno chef di grande livello. E’ nella cittadina dell’Alto Tammaro, dove tutt’ora vive tra il verde e le campagne di luoghi montani ameni, che muove i primi passi. Cresce e studia con profitto presso l’Istituto Alberghiero di Benevento dove nel 1998 consegue la maturità. Da allora ne è passata di acqua sotto i ponti. Tante le esperienze, dapprima locali, poi gli stage, le ricerche, gli approfondimenti in Italia, i viaggi all’estero alla ricerca di nuove contaminazioni, che hanno impreziosito il bagaglio culturale enogastronomico della Mastrantuono. Da Forlì a Londra, dall’Australia alla Spagna, dai ritiri della nazionale di volley a quella dei cantanti, all’America’s Cup nella splendida Valencia al fianco di Alessandra Sensini, Alinghi, la troupe di Luna Rossa, velisti di caratura internazionale. Il rientro in Italia la vede emergere a Bologna nel 2003 e per due anni, alla Boutique Hotel come “sous chef” oltre che nella gestione del Banqueting. Conseguita la formazione come sommelier presso l’Accademia Internazionale della città felsinea, è proprio qui che vive la sua prima, vera esperienza di chef. Il suo sapere, le sue qualità sono in crescita costante, tante le soddisfazioni. Un tuffo nelle cucine della Riviera Romagnola e uno slalom gastronomico sulle piste innevate di Cortina d’Ampezzo danno sempre più un senso alla sua passione per l’arte culinaria. Sono momenti importanti, cruciali, opportunità per dare visibilità e credibilità, alla sua sapienza, alla sua professionalità. Non c’è bisogno più di essere notata, già cavalca l’onda del successo da qualche tempo, ancor prima di aprirsi le porte dell’Università dei Sapori “Dolce e Salato” come assistente, insieme al mentore Giuseppe D’Addio e il grande pasticciere Aniello Di Caprio, di grandi chef stellati iscritti ai corsi di formazione professionale.
E’ in questa speciale occasione che apprende segreti e stravaganze gastronomiche dai cuochi raffinati e creativi come Enrico Cerea, Sergio Mei, Vincenzo Camerucci, Niko Romito e dai grandi pasticceri Luca Montersino e Leonardo Di Carlo, per menzionarne qualcuno. Molto legata alla sua Morcone, Annamaria Mastrantuono nel 2013 avvia qui un’attività di ristorazione insieme al marito suo compagno di vita conquistato tra una spadellata e l’altra in cucina sulla fiamma rovente di un fornello, continuando, peraltro, a offrire consulenze in Italia e all’estero. Tra le esperienze più significative che hanno segnato lo straordinario percorso della chef murgantina, sono quelle che l’hanno vista affrontare in diversi eventi il tema di grande attualità e importanza che è quello della cucina sana. Merita una particolare menzione la partecipazione ad “Atelier della Salute”, manifestazione dedicata alla promozione di sani stili di vita organizzata dalla Scuola di Medicina e Chirurgia dall’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Insieme a noti chef, in collaborazione con gli esperti nutrizionisti della Federico II, si è cimentata nella preparazione di menù gourmet per dimostrare che anche il diabetico, anche chi soffre di celiachia e/o di intolleranze, può gustare piatti di alta cucina, belli da vedere, buoni da mangiare e, soprattutto, salutari. Annamaria Mastrantuono farà parte quest’anno della batteria dei concorrenti di “Cuochi d’Italia”, il noto programma televisivo di TV 8 condotto da Alessandro Borghese, che andrà in onda intorno alla metà di questo mese di marzo. Un programma serio, che offre spazio alla cucina regionale e alle tradizioni e quindi alle identità e non alle omologazioni. “La mia partecipazione – ha detto Annamaria – è stata dettata dalla voglia di conoscere direttamente il mondo delle trasmissioni televisive, senza troppe pretese, di solito si sa che i tempi televisivi non corrispondono alla realtà e bisogna essere pronti a vivere questo tipo di avventura come un’esperienza, non come una gara spietata, ma con la voglia di mettersi in gioco e far conoscere il proprio territorio e il proprio modo di interpretare i piatti. Cuochi d’Italia era nei miei pensieri perché è una trasmissione che vista dal di fuori sembra dare più importanza ai piatti e non allo show. Comunque è già una grande vittoria per me essere stata selezionata tra centinaia di possibili concorrenti e di far parte della schiera dei venti pretendenti in tutta Italia. Porterò piatti che rappresentano il Sannio, con la cucina del Tratturo, che da millenni è responsabile di numerose contaminazioni, terra di scambi, di semi, e quindi di biodiversità, dovute allo spostamento, ad opera dell’uomo, delle greggi in cerca di energie e nuovi pascoli. Farò uso di erbe spontanee, di legumi, insaccati, formaggi, latticini, tartufi e così via. Porterò in tavola i grani antichi, come la Saragolla, con la pasta fresca, il mais Agostinello, cereali non modificati geneticamente e predisposti naturalmente ad una coltivazione senza l’utilizzo di trattamenti chimici, che mantengono inalterati sapori, profumi e genuinità. Non mancherà un po’ di mare, con qualche particolarità, diciamo che il Molise, la mia terra d’origine, bagnata dall’Adriatico, rappresenta appieno la dieta mediterranea, con i suoi tantissimi prodotti ed un territorio che per forza di cose avvicina la cucina di terra al mare. Ma soprattutto darò spazio a quello che la mia evoluzione come cuoca, grazie al mio vissuto, mi ha portato ad amare e a mettere in pratica: una cucina sana, sostenibile e territoriale, perché oggi lo chef nell’ambito delle problematiche ambientali e salutari, deve avere un ruolo sociale. Per me è una cosa importante – ha chiosato la chef murgantina -, perché soprattutto credo che i consumi si possono influenzare e uno chef etico può e deve farlo”. I piatti di Annamaria Mastrantuono in due semplici ma significative parole del buongustaio: piacere ed emozione.
Gabriele Palladino