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domenica 27 novembre 2016
Amaseno, intitolata una piazza a San Lorenzello
Amaseno dedica una piazza a San Lorenzello, paese della provincia beneventana gemellato, nella comune devozione a San Lorenzo Martire. Intitolazione avvenuta nel corso della cerimonia ufficiale tenutasi nel pomeriggio di Sabato 26 Novembre nel piazzale del recentemente rinnovato parcheggio di viale Umberto I°, in quello che da ieri si chiama Largo San Lorenzello.
Grande partecipazione popolare per seguire la cerimonia. Presenti i sindaci di Amaseno e San Lorenzello, gli amministratori di ieri e i consiglieri e gli assessori comunali di oggi, l’ex sindaco Boni, oltre al personale della struttura comunale. E poi i militari dell’Arma di Amaseno con la Polizia Locale, le associazioni culturali e d’arma e il parroco don Italo Cardarilli.
A rappresentare San Lorenzello, oltre al sindaco Lavorgna, il questore di Avellino, il presidente dell’Ente Culturale “Nicola Vigliotti” e il Parroco don Michele, insieme a una nutrita rappresentanza della popolazione, giunta sul posto accompagnata dal gonfalone comunale.
Come ribadito dal sindaco Antonio Como, l’intitolazione della piazza rinsalda i già stretti rapporti tra le due comunità, sviluppatosi in tanti anni di gemellaggio tra i due borghi amici.
Pubblicato da Paolo De Prosperis
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Amaseno, paese di 4.000 abitanti e 14.000 bufale, è situato nel cuore della Valle dell’Amaseno, territorio della Ciociaria situato al confine con la provincia di Latina.
L’origine medievale di Amaseno ne assegna la data di nascita intorno all’800 d.C. attorno o presso un’abbazia di monaci. Ma le prime notizie documentate risalgono al Mille; il paese si chiamava allora “San Lorenzo” e la valle era detta “Valle di San Lorenzo”.
Il centro storico di Amaseno mantiene il caratteristico aspetto medievale, circondato da una cinta di mura turrite, in parte adattate ad uso di abitazione, in parte abbattute. Sul punto più alto del colle si eleva la mole massiccia del castello feudale. Scendendo per gli stretti vicoli l’occhio è catturato da edifici che raccontano la storia di questo paese con le loro bifore, gli archi ogivali, i portoni con stemmi e fregi.
Presso la porta d’ingresso, detta porta di “Santa Maria”, si trova la splendida chiesa di Santa Maria (1165), notevole esempio di architettura gotico-cistercense, in pietra calcarea locale, squadrata e lavorata a scalpello. Questo tempio è teatro di un fenomeno miracoloso: un’ampolla bislunga incastonata in una corona vagamente modellata, contiene il sangue di San Lorenzo; questo sangue si scioglie da secoli, precisamente tra l’8 e il 9 agosto e in quest’occasione un lembo di pelle, chiaramente distinguibile dall’esterno dell’ampolla, galleggia sul siero sanguigno. Passato poi l’anniversario del martirio e della festa del Santo (10 agosto), il sangue torna a coagularsi per riapparire quindi in un grumo secco ed indistinto.
Negli ultimi tempi, l’economia della cittadina si è sviluppata intorno alla produzione dell’allevamento delle bufale e della mozzarella di bufala, genuina e saporita.