L’alluvione – Venti ponti crollati o inagibili il Sannio rischia l’isolamento
Travolto il Morcone-Circello sul Tammaro:era stato appena rifatto
Gigi Di Fiore INVIATO
BENEVENTO. La pioggia implacabile ritorna nel tardo pomeriggio. È buio ed è di nuovo allerta, dopo una mattinata di tregua. Così, la Protezione civile proroga l’allarme meteo fino a stasera. Proprio quando in tutti i 64 Comuni colpiti dal disastro è cominciata la distribuzione delle schede per la conta dei danni. Ogni amministrazione ha ricevuto due moduli dalla Protezione civile: nel B, i residenti dovranno indicare i danni alle case; il C invece , riguarda i danni alla aziende. Per ora, restano fuori i terreni. Non c’è però un termine unico per la consegna delle schede; indispensabili per la richiesta dello stato di emergenza al governo centrale. Ogni sindaco si è regolato in maniera autonoma, in base alla gravità dell’alluvione e all’estensione comunale. Ma la Prefettura sollecita tempi rapidi. Spiega il geometra Domenico Nicola lannelli, responsabile dell’ufficio tecnico del Comune di Ponte: «Abbiamo avuto giorni terribili e c’è bisogno di un po’ di tempo, per stimare tutti i danni. Ora le strade sono di nuovo accessibili, ma la zona di palazzo Venezia resta piena di fango». Ponte è uno dei Comuni più colpiti dall’alluvione. Il ponte sul torrente Alenta è chiuso, in attesa di verifiche. Per andare dall’altra parte bisogna utilizzare strade alternative. In almeno 14 Comuni le scuole resteranno chiuse fino a sabato.
A San Giorgio la Molara si spala fango, con l’aiuto di volontari della Protezione civile.
Dice il sindaco, Luigi Paragone: «Ci rimbocchiamo le maniche, per uscire dall’emergenza. Speriamo che il tempo ci dia finalmente tregua». A Paupisi, restano 93 le famiglie sfollate per 214 persone. Molti sono ospitati da parenti e amici, pochi hanno accettato di trasferirsi in un agriturismo fittato dall’amnúnistrazione comunale. Il sindaco, Antonio Coletta, ha chiesto controlli contro gli sciacalli, dopo dei furti di gasolio ai mezzi di soccorso. A Baselice, danno una mano i militari della brigata Garibaldi arrivati da Caserta. Sono stati impegnati nella contrada San Felice. Dice il sindaco Domenico Canonico: «II centro abitato non preoccupa quanto le contrade vicine. Ci sono molte abitazioni isolate, dove si sta provvedendo a consegnare anche viveri».
È ancora emergenza. Da due giorni sono al lavoro anche i 177 volontari arrivati da Toscana, Umbria e Marche. A Benevento, sono soprattutto a Ponte Valentino, nell’area Asi con 12 aziende chiuse per i danni, e la zona del Pantano ancora sotto al fango. A Ponte Valentino, nei capannoni del pastificio Rummo sono in azione i volontari di San Severino delle Marche. Lavorano d’impegno, come anche nell’azienda di mangimi Minicozzi. Le idrovore lavorano a succhiare fanghiglia minacciosa.
Nei Comuni dove i danni sono minori, come Telese e Pontelandolfo, ci sono centri di raccolta per la Caritas. L’area compresa tra Ponte, Castelpagano, Circello, Reino resta critica. Il ponte tra Morcone e Circello nella contrada Selva Piana è crollato. Era stato rifatto da poco. Tra quelli crollati e quelli inagibili, sono oltre una ventina i ponti del Sannio a rischio, soprattutto nella zona del Tammaro. A Circello ne sono crollati 5 e altri 3 sono a rischio, 40 famiglie sono isolate. Dice il sindaco Gianclaudio Golia: «Per fortuna, almeno è tornata la corrente elettrica, ma occorre l’esercito».
In ginocchio il sistema produttivo sannita. La Cgil parla di 50 aziende a rischio di chiusura permanente, per almeno 1500 lavoratori. È allarme sul settore vitivinicolo tra le Valli Vitulanese e Telesina. Nelle Cantine sociali di Solopaca almeno 80mila bottiglie tra Falanghina e Aglianico del Sannio doc sono sotto il fango. E allarme della Coldiretti..
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Il Mattino del 22 ottobre 2015 – Primo Piano pag.8