Allatta il figlio all’ufficio postale e viene cacciata
Una mamma biellese ha raccontato di essere stata cacciata da un ufficio postale di Biella perché stava allattando suo figlio piccolo al seno. II ministro: “Mai vietare l’allattamento”
Francesco Curridori – Sab, 28/01/2017
“Ho compiuto quello che per me è un gesto del tutto naturale.
Il più naturale del mondo. Mio figlio aveva fame e io, dopo essermi messa in un angolo dell’ufficio postale, gli ho dato il seno. Per sfamarlo”. Francesca Castelli, neo mamma del piccolo Elia, racconta così la sua decisione di allattare suo figlio di 3 mesi all’interno dall’ufficio postale di Biella da cui è stata allontanata.
La giovane donna aveva chiesto di andare in un posto riparato per non disturbare i presenti, ma poco dopo le è stato detto che era vietato allattare al seno e consentito solo con il biberon. La donna ha raccontato l’episodio sul suo profilo Facebook che è stato ripreso dai media e sul caso è intervenuta anche il ministro Madia, che ha annunciato una direttiva per consentire l’allattamento nei pubblici uffici. “Un vero paradosso. Io – afferma Francesca – ho anche chiesto di indicarmi il bagno. Ma la signora allo sportello è andata nel retro dell’ufficio e ha chiamato la direttrice, che mi ha detto che non era il posto per noi. Che non avevano un posto dedicato ai bambini. Ma soprattutto che l’ufficio non era un bar e che non potevo cambiare il mio bambino in mezzo ai clienti”.
La risposta dell’impiegata postale
E poi l’impiegata le ha detto che “loro hanno anche l’obbligo di far mettere museruole ai cani e che non possono far appoggiare da nessuna parte, nemmeno alle persone anziane, il bastone se no incorrono in multe anche da 1.700 euro. Non riuscivo a capire bene il paragone. Ma a sconvolgermi è stato il fatto che mi ha detto che è vietato allattare al seno e che invece si può solo col biberon. Non potevo crederci…” Recentemente, ad Imperia, un’altra madre aveva raccontato di essere stata allontanata da un ristorante perché voleva allattare suo figlio ed è da questi episodi è partita una petizione per chiedere una legge specifica per tutelare l’allattamento nei luoghi pubblici, che ha già raccolto 26 mila sottoscrizioni. Intanto, dopo il racconto della mamma biellese apparso su Facebook, alcune donne hanno già proposto per domani mattina un flash mob nell’ufficio postale biellese.