A CIANO e POVIA la cittadinanza ONORARIA di Casalduni
Il Comune di Casalduni il 23 di luglio,, ha deciso di assegnare la Cittadinanza Onoraria, al sottoscritto, umile ricercatore storico e al Cantante Povia. Onorato per l’attenzione del Comune in questione.
Venti anni fa scrissi il libro” I Savoia e il massacro del Sud” nel quale ho descritto l’infame atto avvenuto a Pontelandolfo e Casalduni, in Provincia di Benevento. Il 14 agosto del 1861 quando i bersaglieri del Colonnello Negri e del Maggiore Melegari, su ordine del generale Cialdini incendiarono i due paesi; uccidendo chiunque trovarono sulla loro strada. Violentarono donne, le legarono e le violentarono davanti ai loro genitori. Per Pontelandolfo e Casalduni, ho scritto pagine belle; pagine di popolazioni eroiche che combattevano contro i nostri invasori. I nostri partigiani, chiamati Briganti dai piemontesi. li ho chiamati Partigiani, come i partigiani del Nord che avevano cacciato quella feccia immonda ( I Savoia) dall’Italia. I primi e i secondi combatterono contro il nemico Comune: il regno dei Savoia, fatto passare dai vincitori per costruttori dell’Italia unita. I morti superano il milione. I nostri padri costretti ad una emigrazione biblica che nemmeno gli ebrei avevano subito; le nostre ricchezze derubate, le nostre banche asservite a quelle del Nord, le nostre infrastrutture inesistenti. Molti di Noi, ricercatori storici, hanno dovuto sostituirsi agli storici di Regime, ancora oggi ancorati a quella storia edulcorata del copia ed incolla, tramandata ai posteri dalle varie massonerie e dal Potere.
Quel libro mi è costato una denuncia, denigrazioni degli stolti, 20 anni fa eravamo pochi assertori di quella storia negata dai più. Eravamo come quattro amici al bar, ma non ci siamo arresi. Come i briganti del 1800, siamo andati a spulciare gli archivi, siamo andati nei tribunali di Latina e di Roma a difendere la libertà di stampa, abbiamo dato al mondo i crimini commessi dai Savoia.
Qualcuno dei nostri denigratori è andato all’Archivio di Via Lepanto di Roma, ma non ha divulgato le nefandezze commesse dalla truppaglia piemontese. Oggi, Pontelandolfo e Casalduni, sono note in tutta Italia, molti comuni stanno intestando strade e piazze a chi ha subito danni e incendi, a ragazzi uccisi, impiccati, considerati Briganti. Noi stiamo frequentando archivi secretati per anni, parliamo di città incendiate. Ne abbiamo trovate oltre un centinaio. Solo nell’Ascolano e nel Teramano,. Il generale Pinelli ha incendiate 36.
Nel ringraziare il Sindaco di Casalduni dott. Pasquale Iacovella, il Presidente la Pro loco , Nicola Bove per l’onore attribuito al sottoscritto e al cantante Povia, vorrei ringraziare anche Pino Aprile, Lorenzo del Boca e Fernando Riccardi per la loro presenza, come ringrazio tutti gli altri invitati.