Tesoro di s. Gennaro

 

 

RICERCA EFFETTUATA SU “GOOGLE LIBRI” DAL LIBRO “ARCHIVIO STORICO PER LE PROVINCE NAPOLETANE ” ANNO TERZO fasc.I -napoli-1878
Da pag.404 A 406

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Il capitolo terzo è la Descrizione delle opere di arte esistenti nella cappella del Tesoro di s. Gennaro.

L’autore qui ragiona intorno a’ lavori di Giuliano Finelli da Carrara, del francese Cristofaro Corset, del Fansaga, di Biagio Monte, di Orazio Stoppa, di Tommaso. Montani, dei fratelli Monterossi, di Francesco Solimena, di Giov. Domenico Vinaccia, di Domenico Marinelli, di Filippo Iodice, di Onofrio d’Alessio, del Domenichino, del Ribera, di Cesare d’Auria, di Giov. Lanfranco, di Giovanni Cestaro, di Niccola M.a Rossi, di Luca Giordano, di Paolo di Maio, di Vincenzo Frate, del Cav. Farelli, e di Massimo Stanzioni. E termina con un giudizio comparativo intorno alle pitture a fresco e ad olio, in questo capitolo descritte.

Nel quarto capitolo tratta degli oggetti preziosi custoditi in questa Cappella, denominata Tesoro di S. Gennaro. Il valore di tutti questi oggetti, comprese le 48 statue di argento dei diversi Santi, dice l’autore essere di ducati 216636:93, che corrisponderebbero alla moneta corrente di lire 920705, oltre gli arredi sacri in pianete, piviali, mantellette ec. ec. ricchi di ricami in oro e pregevolissimi pel disegno e pel merito artistico. Qui l’autore dà bellissime ed interessanti notizie. Egli descrive molto distintamente il famoso imbusto del Santo e poi tutti que’doni preziosissimi offertigli da sovrani e’da altri. Di questi doni fo cenno qui appresso solamente di quelli de’ sovrani.

Una Croce offerta da Carlo III di Borbone re di Napoli del valore di ducati 3245, con 13 brillanti, tra quali i due primi del prezzo di ducati 1200, e 6 rubini, il primo di essi del prezzo di ducati 500 -una Crocetta con 63 brillanti donata dalla regina Maria Amalia Walburga moglie di Carlo III di Borbone, del valore di ducati 2400 – Un Calice di oro con 260 brillanti, 216 brillanti gialli e 110 rubini, del valore di ducati 4988:83, donato da re Ferdinando IV di Borbone-Una Croce con collana di 111 brillanti ed un grosso zaffiro del valore di ducati 1949 donata dalla regina Maria Carolina d’Austria moglie di Ferdinando IV di Borbone – Una Croce con collana di oro con 93 brillanti e 13 smeraldi, del valore di ducati 1560, donata dal re Giuseppe Napoleone Bonaparte – Una sfera di argento dorata, tempestata di rubini del valore di 220 ducati, regalata dal re Gioacchino Murat – Una Ciappa con 167 brillanti ed 8 zaffiri, del valore di ducati 2891, offerta dal re Francesco I di Borbone – Una Pisside di oro con 510 brillanti, 274 rose di Olanda, 40 zaffiri, 100 rubini ed 8 smeraldi del prezzo di ducati 4333, regalata dal re Ferdinando II di Borbone – Una Savignè con 4 grossi smeraldi, de’quali uno di 14 carati del prezzo di ducati 800, con 242 brillanti e 64 rose di Olanda, del valore di ducati 3682, donata dalla regina Maria Cristina di Savoia moglie di Ferdinando II di Borbone – Una sfera di argento dorato con brillanti, rubini e smeraldi, del valore di ducati 5mila, fu offerta dalla regina Maria Teresa d’ Austria seconda moglie di Ferdinando II di Borbone – Un Calice di oro con patena di argento dorato, del valore di ducati tremila donato dal pontefice Pio IX – Un Calice con patena di argento dorato del valore di ducati mille, offerto dal re Francesco II di Borbone – Un Crascià con Croce tempestati l’uno e l’altra di crisoliti, di brillanti e di diamanti, del valore di duc. 2800, dono del re d’ Italia Vittorio Emmanuele II.
L’ Autore resta dubbioso di quale metallo sia l’imbusto di S. Gennaro, se di finissimo oro a getto la testa e parte delle spalle, o di argento rivestito di oro ; propende però per questa ultima opinione; e segue il Fusco, il quale stabilisce la spesa fatta da re Carlo II di Angiò, che fece costruire quell’imbusto a ducati antichi 943 e grana 26, che dice corrispondere alla moneta de’nostri tempi di ducati 1978, grana 9 e cavalli 10 circa. Io però con documenti della Cancelleria Angioina del nostro Archivio di Stato ho dimostrato in altro mio lavoro, pubblicato nel rendiconto dell’ Accademia Pontaniana dell’anno 1863, che l’imbusto di S. Gennaro è tutto di argento dorato, e che importò la spesa di once 432, tari 17 e grana 6 uguali a ducati antichi 2160 tari 17 e grana 6, che calcolati secondo il calcolo del Fusco a moneta de’nostri tempi, alla ragione di carlini 20, grana 9 e cavalli 10 per ogni ducato antico sono ducati moderni 4532:40, a’ quali aggiunti i tari 17, ognuno calcolato a ragione di grana 41 10/12 di moneta moderna, danno ducati 7:13 5/12, e le grana 6 calcolati ciascuna con moneta moderna a grana 2 1/12 ed uno ottavo di centesimo, danno grana 12 6/12 e sei ottavi di centesimo, perciò in tutto la somma complessiva di ducati moderni 4539:65 11/12 e 6/8 di centesimo, pari a lire 19293:55.
Camillo Minieri Riccio