Napoli 20, 21 e 22 gennaio del 1799

ONORE AL POPOLO NAPOLETANO NEL RICORDO DELLE TRE EROICHE GIORNATE DEL 1799.

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20, 21 e 22 gennaio del 1799 sono le tre date che dovrebbero essere scolpite su lapidi e libri. Per tre giorni il popolo napoletano si oppose all’invasione francese realizzata con la complicità di pochi giacobini locali. Da 223 anni si celebrano quelli che anche Mazzini definì “traditori della Patria Napoletana” (manoscritto-Museo del Risorgimento) e si dimenticano quelli che anche il generale Championnet definì “eroi” e che difesero, palmo a palmo, case, chiese e famiglie. Oltre 8000 le vittime delle 3 giornate, oltre 60.000 quelle dei 5 mesi di una repubblica ancora oggi celebrata con monumenti, libri, film, murales o nomi di scuole o strade da chi (giacobini di oggi) evidentemente non amava e non ama il Popolo Napoletano. Non possiamo tornare indietro nel tempo ma il ricordo dei nostri eroici antenati potrebbe essere importante per ritrovare orgoglio e senso di appartenenza, i due elementi che da sempre mancano alle nostre classi dirigenti.
E ha sempre più ragione il grande ERRI DE LUCA.
“In vita mia mi sono appassionato di rivoluzioni. I tristi fatti del 1799 a Napoli non rientrano nella specie. Si trattò invece di un cambio di regime introdotto dalle armi francesi e crollato appena quelle armi si ritirarono. Le rivoluzioni non si possono appaltare. I francesi agirono a Napoli da occupanti e da predoni […]. Allora spendo due parole di stima per il popolo di Napoli, non plebe ma popolo, che da solo e disarmato fermò l’ingresso del più forte esercito d’Europa. Per due giorni sbarrò ogni strada e capitolò solo perché tradito dai giacobini locali che consegnarono il forte di S. Elmo ai francesi. Credo che il popolo avesse ragione a stare dalla parte dei suoi re, perché con loro erano cittadini d’una capitale europea e coi francesi diventavano provincia d’oltremare”.

Gennaro De Crescenzo

Nell’immagine quasi inedita di un libro francese il testo è chiaro: “TEMPI EROICI. CHAMPIONNET SI PRENDE NAPOLI” (con le spade sguainate contro i Napoletani).