Marianna, ‘a Capa ‘e Napule
Una grande testa di donna in marmo fu ritrovata nel Seicento nella zona di Piazza Mercato. Nel testo di Carlo Celano del 1692 “Notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli” l’antica testa femminile è indicata come quella della mitica Sirena Parthenope. Per il popolo napoletano è Marianna a cap’e Napule. Oggi è conservata a Palazzo San Giacomo L’origine è incerta ma si sa che fu ritrovata nel Seicento nella zona di Piazza Mercato.
Nel magnifico testo di Carlo Celano del 1692 “Notizie del bello, dell’antico e del curioso della città di Napoli” l’antica testa femminile è indicata come quella della mitica Sirena Parthenope. Indubbiamente di origini antiche il busto rappresenta la testa di una donna in tipico stile ellenistico che oggi si fa risalire ad un periodo tardo-ellenistico anche perché fu ritrovata nella zona dell’Anticaglia, il decumano superiore prevalentemente greco della città.
Collocata dopo il ritrovamento del seicento su un piedistallo vicino alla chiesa di Sant’Eligio il busto rimase danneggiato durante la rivolta di Masaniello subendo alcune mutilazione: gli fu staccato il naso e fu deturpata in più parti. Dopo un restauro sommario il busto fu collocato davanti la chiesa di Santa Maria dell’Avvocata vicino piazza Dante, e fu li, probabilmente, che le fu dato dal popolo il soprannome che ancor oggi la identifica in Marianna, ‘a Capa ‘e Napule.
Nel 1879 il busto subì un nuovo restauro e il naso le fu ricostruito a regola d’arte acquistando la sua fisionomia attuale. Il tutto fu opera di un anonimo cittadino a lei molto affezionato. Spostata poi vicino alla Chiesa di San Giovanni a Mare nelle prossimità di piazza Mercato durante la seconda guerra mondiale la statua fu di nuovo danneggiata dai pesanti bombardamenti che subì la zona della Marina e le vicine strutture portuali.
Fu solo nel 1961 che il busto di “Donna Marianna” fu acquisito alla Collezione del Museo Filangieri e, qualche anno dopo, fu trasferita a Palazzo San Giacomo, sede del Comune di Napoli dove si trova attualmente. La statua può essere vista durante le visite gratuite che il Comune organizza periodicamente a Palazzo San Giacomo.
Pasquale Peluso