La lupa mannara di Posillipo

LA LUPA MANNARA DI POSILLIPO
Una delle leggende napoletane più affascinanti è senz’altro quella della lupa mannara di Posillipo. La leggenda della licantropa che ululava nelle notti di luna piena nasce, infatti, da una storia vera.
Durante il secondo conflitto mondiale, tra il 1940 e 1943, furono molti quelli che asserirono la presenza di Lupi mannari.
Nell’immaginario comune abbiamo l’immagine del Lupo mannaro o licantropo, o uomo lupo, come una creatura leggendaria della mitologia e del folclore poi divenuta tipica della letteratura e del cinema, potremmo tranquillamente dire che è un serial killer spietato.

Quanto c’è di vero dietro la Licantropia?
Per scoprirlo citiamo il caso di Iolanda Pascucci che ha soli 12 anni venne colpita dal Mal di Luna. Uno dei primi casi al femminile di “Lupa mannara”.
Iolanda nacque a Roma nel 1921 e la sua infanzia era trascorsa tranquilla come tanti bambini.
La prima manifestazione della “sindrome del lupo mannaro” si manifestò a soli 12 anni e dovette sin da ragazza fare i conti con questa strana patologia. Una maledizione, una malattia? Nessuno lo sa.
Durante le notti di luna piena avvertiva una strana sensazione di bruciore misto a tremore che si diffondeva per tutto il corpo dopo di che iniziava a salivare copiosamente e aveva un bisogno impellente di bere grandi quantità di acqua per spegnere il bruciore che sentiva. Ovviamente la famiglia tiene ben celata la cosa. Iolanda cresce, si sposa con un musicista e ha due figli. Le crisi da lupo mannaro sono sempre meno forti, anzi dopo il secondo figlio sembrano quasi sparite del tutto. Ma purtroppo non è così dopo alcuni anni Iolanda avverte che la situazione inizia a sfuggirle di mano. Nelle notti di luna piena è costretta ad allontanarsi da casa in preda a gemiti e ululati per paura di far del male al marito e ai loro figli. Le crisi furono sempre più frequenti e il marito la scoprì e decise di sottoporla a cure mediche. Nessuna cura, però, riesce a curare le sue crisi. Iolanda a quel punto decide di fuggire di nascosto da Roma, lasciare la famiglia, per salvaguardare la vita dei suoi cari le sembra l’unica soluzione. Scappò nascondendosi a Napoli, convinta che l’aria del mare di Posillipo, avrebbe giovato sulla sua salute mitigando quel fuoco che le bruciava in corpo, aveva letto d Virgilio Mago e di guarigioni che circolavano sullo specchio d’acqua di Posillipo e voleva tentare.

Durante una di queste crisi, Iolanda fu ritrovata in un locale notturno di Napoli e bloccata dalla Polizia che la condusse all’Ospedale degli Incurabili. I giornali dell’epoca raccontano che Iolanda sembrava posseduta. Il giorno successivo di lei, però, non vi era più traccia. Da quel momento si diffonde in città la voce dell’esistenza di una lupa mannara, e sono in molti a raccontare di sentirne gli ululati.

Da allora la storia di Iolanda Pascucci si tramuta in una delle tante misteriose leggende napoletane: quella della lupa mannara di Posillipo.

Pasquale Peluso