La leggenda del Cristo bruciato nella chiesa di S. Maria dei Vergini.
All’interno della sagrestia della chiesa monumentale, sono conservati, un inginocchiatoio, usato anticamente per le preghiere, ed un quadro di Cristo in croce.
Entrambe hanno una particolarità, le bruciature, dovete sapere che sull’ inginocchiatoio, si trovano segni di ginocchia derivanti da una bruciatura, e sul quadro segni di 2 mani anch’essi derivanti da bruciature.
La leggenda narra di un giovane, un toscano, forse di Firenze, molto ricco.
Il ragazzo era venuto a Napoli per mercanteggiare, arrivato in citta’, conosce causalmente una procace popolana, si innamorò fortemente di questa donna, ma il suo status, non permetteva il matrimonio.
La ragazza, anch’essa innamorata e delusa, presa dalla fame e dalla miseria, passò alla vita di strada, prostituendosi, sfruttata e maltrattata alla fine morì.
Il giovane, venne a conoscenza della triste sorte del suo amore, e se ne rammaricò così tanto che decise di lasciare le ricchezze e diventare sacerdote.
Fu inviato a svolgere il suo ministero nella chiesa di Santa Maria dei Vergini.
Il novello prete pregava continuamente per la giovane, chiedendo perdono, per i peccati commessi dalla ragazza.
Le sue preghiere erano piene di tristezza, voleva ad ogni costo redimere l’anima della sua innamorata.
Un giorno però accadde una cosa sconcertante, mentre era inginocchiato a pregare, gli apparve la giovane, che gli esclamo “Basta! Smettila di pregare per me la mia anima e’ dannata”
e scomparve, il sacerdote fu sconcertato, ma continuò a pregare, con più intensità, poiché’ la visione era la conferma che quella anima andava salvata.
Allora la ragazza ricomparve e gli disse “tu non hai capito cosa vuol dire essere dannati, smettila di pregare per me, ora ti lascio un segno, cosi’ capirai il significato delle mie parole”
lo spirito si inginocchiò, sull’ inginocchiatoio e poggiò le mani sul quadro, bruciando l’inginocchiatoio con le sue ginocchia e il quadro con le sue mani.
Un intenso fumo si sprigionò allertando i confratelli, che entrando trovarono il sacerdote, privo di sensi.
I segni di questo evento sono ancora oggi visibili, visitando la chiesa.
Pasquale Peluso