LA GROTTA DI SEIANO E FERDINANDO II DI BORBONE.
A Posillipo in una posizione di eccezionale bellezza paesaggistica,nel primo secolo D.C. Vedio Pollione ricchissimo cavaliere romano si fece costruire una sontuosa villa che lasciò poi in eredità ad Augusto e che fu utilizzata come residenza imperiale, almeno fino all’ età adrianea.Il complesso, chiamato Pausylipon aveva un grandioso e monumentale accesso da una galleria artificiale che traforando la collina di Posillipo, collegava l’ area di Bagnoli e dei Campi Flegrei con il Vallone della GAiola.Fu chiamata Grotta di SEIANO perché si pensava che fosse stata costruita su ordine del celebre ministro di Tiberio.
Obliterata dal tempo e dall’ accumulo di materiali,il ritrovamento della galleria avvenne nel maggio del 1840 nel corso del tracciamento di una strada (non realizzata) che da Posillipo doveva scendere lungo il versante di Coroglio per raggiungere Bagnoli.
Il re Ferdinando II di Borbone diede subito ordine all’ ingegnere Ambrogio Mendia di riattivare l’antico passaggio.
Furono avviati imponenti lavori per liberare la galleria dal terreno che l’ aveva riempita, e fu necessario realizzare anche poderose opere di sostegno delle antiche murature,come i grandi sottarchi in tufo,che ne restrinsero le dimensioni originarie mentre per alcuni tratti crollati fu indispensabile procedere alla totale ricostruzione.
I lavori furono portati avanti tra molte difficoltà,dovute alle frane e allo sprigionarsi continuo di gas mefitici e furono completati nel luglio del 1841.Da allora,la galleria della lunghezza di 780 metri,fu inclusa negli itinerari frequentati dai turisti colti in visita a Napoli.
In uno dei tre cunicoli che davano luce e ventilazione al percorso,rimase incastrato durante una visita,Sir Arthur Conan Doyle il celebre creatore di Sherlock Holmes.
Pasquale Peluso