“I figli della Madonna”.
La Ruota degli Esposti, conosciuta a Napoli anche come Ruota dell’Annunziata, dal nome del grande complesso monumentale entro il quale si trova, è un cilindro rotante di legno che permetteva, dall’esterno, attraverso una “buca” di inserire un bambino senza essere visti.
L’apertura attraverso il quale veniva introdotto si trova sulla parete esterna del complesso, a sinistra dell’arco d’ingresso cinquecentesco. Al di sotto, vi era un puttino di marmo e una scritta:
“O padre e madre che qui ne gettate
Alle vostre limosine siamo raccomandati”.
E lateralmente, una fessura per le offerte utili a sostenere l’opera assistenziale della Confraternita.
Attraversando quella Ruota, il bambino diventava “figlio della Madonna”.
La Rotara lo recuperava prontamente e lo affidava alla levatrice, che ne controllava le condizioni fisiche e se necessario, gli prestava le cure di cui aveva bisogno. Altrimenti veniva lavato e subito dopo battezzato.
Il passo successivo era la Mercatura. Cioè il nuovo arrivato veniva registrato nel Libro della Rota. Veniva annotata la data, l’ora e il giorno della settimana, lo stato di salute, i caratteri somatici, gli eventuali difetti fisici e gli indumenti con cui era arrivato.
Per una buona metà, gli esposti erano accompagnati dalla cosiddetta cartula, un foglietto che conteneva informazioni sul bambino. Da pochi elementi a notizie molto dettagliate. Spesso anche se era stato battezzato e dove. A volte c’erano anche notizie riguardanti il periodo entro il quale si contava di riprenderlo.
Se sulla cartula non c’era già il cognome, al bimbo veniva attribuito quello che fino ai primi dell’Ottocento era uguale per tutti gli esposti: Esposito. Di conseguenza questo cognome divenne un marchio discriminatorio per le persone che lo portavano. I Francesi posero fine a questo elemento di discriminazione. E Gioacchino Murat, durante il decennio di dominazione francese a Napoli ne vietò l’uso.
La prima città in Italia a chiudere la ruota fu Ferrara nel 1867 seguita a mano a mano da altre città in tutto il corso dell’Ottocento sino alla completa abolizione delle “ruote” nel 1923 con il “Regolamento generale per il servizio d’assistenza agli Esposti” emanato dal primo governo Mussolini.
Qui l’articolo completo: https://www.napolinpillole.it/la-ruota-degli-esposti-e-i-figli-della-madonna/
Pasquale Peluso