Naufragio Piroscafo Oria

Naufragio Piroscafo Oria, una tragedia dimenticata

Il casuale ritrovamento di una gavetta nei fondali del mare Egeo nel 2012, aprì lo squarcio di una triste storia dimenticata. “Mamma ti voglio bene ritornerò. Vaiano. 1922. D.M.” erano le parole incise sulla gavetta dal soldato Dino Menicacci di Vaiano in provincia di Prato poco prima del naufragio del piroscafo Oria. La nave di 2000 tonnellate, varata nel 1920, requisita dai tedeschi, salpò l’11 febbraio del 1944 dai campi di internamento di Rodi verso il Pireo. Novanta erano i tedeschi di guardia a bordo, oltre l’equipaggio norvegese. Il piroscafo affondò presso Capo Sounion dopo essersi incagliato nei bassi fondali prospicienti l’isola di Patroklos per colpa di una burrasca. Molti cadaveri furono ritrovati in una baia dove vennero seppelliti in una fossa comune scavata da altri prigionieri italiani. Altri corpi furono raccolti sugli scogli. Un cadavere venne ritrovato a molti chilometri di distanza dalla baia e qui seppellito. Cinquanta furono i soldati sanniti coinvolti nella tragedia, tre i militari di Pontelandolfo, rei, insieme agli altri poveri compagni di viaggio, di non aver aderito al nazismo e alla Repubblica di Salò dopo l’armistizio dell’8 settembre 1944.  Fusco Nicola nato il 9 maggio 1922, Paternostro Nicola nato il 1° agosto 1918 e Rinaldi Nicola nato il 28 dicembre 1921, che dovevano essere trasferiti come forza lavoro nei lager del Terzo Reich, in balia dei flutti del mare furono anch’essi sballottati dalle onde e trascinati senza scampo negli abissi. A seguito del ritrovamento della gavetta, dopo varie ricerche, fu il 9 febbraio 2014, in occasione dell’inaugurazione a Saronikos in Grecia del monumento opera dello scultore Thimios Panourgias e dell’artista Maro Bargilli sua moglie, per commemorare e onorare il sacrificio degli oltre 4000 soldati italiani, prigionieri dei tedeschi, vittime del disastroso naufragio, che l’accaduto, sepolto per decine di anni nei fondali delle acque del mare Egeo, venne finalmente e definitivamente a galla. Fu solo allora che la comunità di Pontelandolfo, i parenti delle vittime, fino a quel momento ignari della vicenda, con grande meraviglia e dolore videro comparire il nome dei tre soldati nella lista degli imbarcati mai fino a quel momento resa pubblica. Nel giorno della celebrazione della Giornata delle Forze Armate, Pontelandolfo, con rinnovato dolore, ha ricordato il naufragio del Piroscafo Oria e con esso ha onorato la memoria dei soldati Nicola Fusco, Nicola Paternostro e Nicola Rinaldi, che, come ha detto il Sindaco Gianfranco Rinaldi: “ … strappati alla vita nel fiore degli anni per restituire libertà e democrazia all’Italia, vivranno in eterno nei nostri cuori e nel cuore degli uomini liberi”.

Gabriele Palladino

 

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