Quelli che si chiamano…Pontelandolfo!

 

Quelli che si chiamano…Pontelandolfo!

Da quando si sono affermati i servizi di rete sociale, i cosiddetti “social network”, abbiamo la possibilità di incontrare, si fa per dire, persone dai cognomi più disparati. Talvolta la curiosità e la sete di conoscenza, possono alimentare ogni tipo di prurito culturale. Per chi, come chi scrive, arde la fiamma sempre accesa, del desiderio di alimentare la memoria, la cultura e l’identità, trovare degli amici virtuali che si chiamano Pontelandolfo, Pontrandolfo o Pontrandolfi, è il massimo della goduria culturale. E’ chiaro ed evidente che questo cognome derivi dal toponimo del nostro amato paesello e sta ad indicare la chiara origine del ceppo familiare, ovvero la discendenza.

Non è ancora possibile determinare un periodo storico a cui far risalire la nascita del cognome. Tuttavia antiche scritture sembrano delineare alcune tracce dell’uso del cognome risalenti al 2850 a.C. in Cina, sotto l’impero di Gu Hsi.

Da noi non ci sono tracce che ricondurrebbero ai nostri antenati Sanniti,ma di certo abbiamo ereditato le usanze degli Etruschi e dei Romani. Dopo il ‘500 veniva sempre più usato un singolo termine che identificasse le persone, detto supernomen.Verso la fine del ’900 compaiono i primi cognomi in Italia ed a farne uso erano i nobili. La forte crescita demografica tra il X° e l’XI° secolo fece emergere l’esigenza di individuare ogni persona e registrarlo presso i municipi.

Il cognome durante il Medioevo veniva determinato in base ai risvolti della vita: mestiere, agricoltura, animali, qualità fisiche o morali, rango, padre, madre e paese d’origine.

Il caso del cognome Pontelandolfo e suoi derivati, è un paleonimo che ha destato un grande curiosità, come si diceva in apertura. Ho trovato segnalazioni in 10 diverse regioni italiane e nessuna nella regione del luogo d’origine.

Di Pontrandolfo cognome,(sembrerebbe una traduzione in morconese del nostro paesello) ne ho trovati 107: 9 in Valle d’Aosta, 5 in Lombardia, 2 in Friuli Venezia Giulia, 2 in Trentito Alto Adige, 2 in Veneto, 6 in Emilia Romagna, 3 in Lazio, 77 in Puglia, 1 in Basilicata. In Puglia è tipico del barese ed in particolare è diffuso nel comune di Santeramo in Colle. Mentre, nella variante Pontrandolfi è presente nel materano in Lucania.

Si diceva che in Campania non se ne trovano  e per tutte e tre le varianti, in compenso la vicina Riccia in provincia di Campobasso, ha il ceppo più nutrito come Pontelandolfo e che farebbe pensare ad un esodo della famiglia di provenienza in epoche storiche medioevali.Di qui poi il cognome ha avuta un’ampia diffusione anche in Australia per effetto delle migrazioni.

Sarebbe auspicabile far riabbracciare queste famiglie ovunque disperse, i luoghi originari delle loro famiglie di discendenza e far conoscere la storia del nome dal quale traggono il loro cognome.

 

                          NICOLA DE MICHELE

 

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