“STORIA DEL NAPOLI” DI GIGI DI FIORE: RACCONTO PARALLELO DI SQUADRA E CITTÀ DALL’800 AD OGGI
di Redazione Sud Reporter Giornale on line Pubblicato il 16 novembre 2021
Foto Taisia Raio
G. M. – La storia del Napoli e quella della città: strade parallele in un’identità che richiama lo spirito e forse il mistero di chi vive alle falde del Vesuvio. Si chiama “Storia del Napoli” (Utet editore, euro 20) il nuovo libro di Gigi Di Fiore, cronista e firma di punta de Il Mattino ed è stato presentato questa sera al teatro Diani in via Luca Giordano.
Alla presentazione condotta dal giornalista Francesco De Luca sono intervenuti l’ex calciatore azzurro degli anni d’oro Alessandro Renica, il presidente Corrado Ferlaino e il decano delle firme sportive Mimmo Carratelli.
“Squadra popolare e interclassista, che accomuna nella ‘malattia’ del tifo il sottoproletario, l’operaio, il professionista e l’uomo di cultura, diventa subito strumento e simbolo del riscatto rivendicato da una ex capitale mortificata nei suoi antichi splendori, da anni trasformati in pregiudizi”, è scritto nella seconda di copertina. E l’autore così conclude la sua introduzione al libro: “nella mia città, il calcio è da sempre più di un gioco. E vale la pena tentare di ricostruirlo in un racconto di oltre un secolo. L’unione della squadra con la sua città”.
Le pagine partono, infatti, da fine Ottocento e da anni ancora lontani dal fatidico 1926. Al Diana ci pensano Ferlaino e Carratelli che, ricordando gli articoli al veleno e il fuggi fuggi del “presidente” a chi era a caccia di notizie, sono tornati ai loro anni giovanili tra le partite al Collana, i fratelli Sentimenti e i tanti calciatori o aneddoti transitati prima dell’approdo di Diego Armando Maradona.
E lì che, ovviamente, si inchiodano le gioie dei trionfi e il momento buio dell’addio del Pibe de oro. Carratelli ricorda l’ultima sera di quel 2 aprile 1991 quando Diego scappò via dalla città e puntando il dito contro chi “lo lasciò solo”. Ma Renica ha precisato: “noi siamo stati sempre con lui e tentammo di proteggerlo da quegli ‘amici’ che aveva intorno”.
Dal campetto dei marinai inglesi al porto oltre un secolo fa al Napoli di De Laurentiis il libro percorre tutta la storia che non è ancora finita ma si è mossa con quella del suo popolo. E queste pagine sono anche un omaggio a chi questo Napoli lo ha raccontato con le grandi firme sportive e non come Vittorio Raio, Giuseppe Pacileo, Antonio Corbo e tanti altri insieme allo stesso Carratelli.
Un libro da leggere non solo da tifosi ma da cittadini che vogliono avere memoria della storia della propria città.
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