𝗟𝗮 𝘀𝗰𝗼𝗻𝗳𝗶𝘁𝘁𝗮 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗲 𝗶𝗱𝗲𝗲
Le idee non servono più, in politica e nella società, nella cultura e nella comunicazione. Delle idee sopravvivono solo i loro idoli. Stiamo assistendo, forse senza accorgercene, ad un crepuscolo analogo a quello che accompagnò la fine del mondo antico e che passò sotto l’espressione “tramonto degli dei”. Le idee tramontano, come accadde agli dei, ridotte prima ad icone e feticci, poi progressivamente marginalizzate e devitalizzate, estromesse dalla vita pubblica e anche dalla vita privata. Le idee, in fondo, erano gli dei della nostra epoca, le entità superiori che guidavano e ispiravano il cammino dei popoli e degli individui, pur intrecciandosi ai bisogni e agli interessi; informavano la civiltà, dandole una rete di sensi, di simboli e di principi condivisi, che animano una tradizione.
Al posto delle idee trionfa il puro vittimismo, il dominio assoluto del mercato e delle logiche utilitarie, la seduzione della pubblicità o delle altre forme di retorica del nostro tempo. E stavolta resistono i vecchi residui tossici dell’ideologia e dell’utopia, sempre più stanchi e affannati. È la disfatta di Platone, la rinuncia ad ogni trascendenza, ad ogni principio di organizzazione e di orientamento della vita personale e collettiva, la scomparsa di una visione del mondo e la vittoria di una vita emotiva, occasionale, legata agli istinti e agli istanti.
Le idee sono state condotte al tramonto da due agenti: coloro che le giudicano inutili al mondo, se non dannose, e coloro che le hanno contrapposte al mondo, rendendole così irrealizzabili o catastrofiche”.
MV, “La sconfitta delle idee” (Laterza 2003) 👉 https://bit.ly/3qJJk0B