Seul – Raccolta rifiuti. VIII Riflessione

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Diario dalla Corea.

Ci si ferma, nella vita quotidiana, davanti alle piccole cose. Io, qui, sono terrorizzato dalla raccolta differenziata della spazzatura. Ho cercato di capire, una domenica mattina in cui non avevo niente da fare, come funziona lo smaltimento dei rifiuti nel complesso degli appartamenti in cui abito. La prima cosa è la busta per la spazzatura. Ce ne sono diverse a casa, di differente colore e dimensioni.Ma riuscire a capire cosa metterci dentro, senza sapere il Coreano, è impossibile. (Vedere la busta nella foto). E il sapere che l’area dedicata alla raccolta dei sacchetti è videosorvegliata h24 dalla guardiola del conprensorio, dove una guardia armata controlla vigile sui monitor qualunque cosa accade nel condominio, non mi rende affatto tranquillo. Ho l’impressione che sbagliare la busta nel mettere la spazzatura sia punito con il carcere a vita. E io non ho nessuna intenzione di sperimentare anche questo aspetto della vita in Corea. Quindi il dilemma. Dove vanno le bucce di banana? Dove vanno i calzini vecchi dismessi?

A giudicare dai cartelli minacciosi scritti in rosso all’ingresso della zona di raccolta, ci sono regole rigide da rispettare, e l’immagine di un maiale, con una x rossa e la figura di un fucile puntato, non mi lascia tranquillo. Di sicuro nell’area ci sono tre macchine automatiche per il riciclabile: vetro, plastica pulita, e lattine di alluminio che pesano il residuo e caricano su un’apposita scheda punteggio positivo che invece viene scaricata dalle macchinette per la “indifferenziata” . Il problema è che io non ho la tesserina, senza la quale sei un uomo morto. Se vieni “beccato” con una busta della spazzatura in mano, ma senza tessera, farai bene a chiamare un buon avvocato, e non è detto che ti salvi. L’unica soluzione è esaminare la spazzatura altrui e cercare di dedurre le regole. Solo per questo, lo giuro, ieri notte ero stato visto allo scuro, frugare nei sacchetti della spazzatura. Ma vallo a spiegare alla guardia armata coreana che prontamente intervenuta, mi ha fatto un ‘cazziatone’ epico in coreano, di cui mi sfuggono i particolari ….

Carlo Perugini