Otto ore per la tratta Rionero in Vulture-Roma.

Credo che nessuno meglio di Trenitalia illustri la cosiddetta “Questione Meridionale!

Otto ore per percorrere la tratta Rionero in Vulture-Roma. Oddio, parlare di “tratta” presupporrebbe una linea diretta. Che non c’è. Più propriamente si dovrebbe parlare di “tratta degli schiavi”. Al malcapitato che dalla bella cittadina potentina deve raggiungere la Capitale tocca fare un giro incredibile: da Rionero a Potenza in un regionale, poco dopo mezzogiorno. E ci sta! A Potenza il primo inghippo. Alcuni collegamenti sono sospesi per lavori di manutenzione lungo la linea. Cavolo, e sempre d’estate dovete manutenere la linea?E sempre dalla pancia dello Stivale in giù ?
Una voce metallica, scusandosi per il disagio (ma le pare?!) avverte che la linea lungo rotaia è sospesa dal 12 giugno al 17 agosto. E qui ci starebbe pure la solidarietà con i poveri lavoratori di FS, costretti a lavorare nello stesso periodo in cui tutti gli altri vanno in ferie. Miseri!!! Però FS è attenta a ridurre i disagi dei suoi utenti e, magnanimamente provvede ad autobus sostituivi. Solo che devi aspettare per un’ora e mezza in una stazione deserta più del deserto dei Tartari, con relativo bar e servizi rigorosamente chiusi, sotto il sole cocente di una estate torrida. Macchinette distributrici di acqua? Campa cavallo … Sicché, come il tenente Drogo sulla fortezza Bastiani, aspetti che arrivi il … nemico. E quando finalmente l’amico-nemico autobus arriva, l’autista ti spiega che non può farti salire perché per disposizione superiore può farlo solo quindici minuti prima della partenza. Ma, almeno, ti metti a chiacchierare con lui e con altri sventurati come te nel primo cono d’ombra utile. Come Dio vuole si parte finalmente e, dopo un’altra ora e mezzo, arrivi a Napoli: la stazione è un’autentica bolgia di varia umanità dove ti tocca aspettare per altrettanto tempo il primo treno utile, facendo lo slalom gigante tra improbabili questuanti e venditori di calzini.
E finalmente sul tabellone luminoso leggi di un ritardo di dieci minuti. Va beh, abbiamo fatto trenta …; poi il cartellone si corregge, venti minuti. E dalli!!! Poi i minuti diventano cinquantacinque… e poi settanta. A questo punto scatta l’assalto al box dell’assistenza e l’operatore, dopo febbrili consultazioni, ti trova un posto sul primo Frecciarossa in partenza. Senza aggravio di costi, ti spiega compiaciuto: “e vorrei pure vedere” è la mia risposta.
Sono le venti passate quindi finalmente metto piede a Termini, non senza aver prima mandato all’indirizzo della voce metallica che, tronfia, ne annuncia l’arrivo … in orario… moccoli irripetibili diretti alla di lei incolpevole genitrice! C’è da festeggiare, però: questa è davvero una novità, un treno che arriva in orario … roba da prima pagina del Corrierone o da “speciale” di Mentana.
Non c’è che dire: BENVENUTI AL SUD!!!
Grazie, Trenitalia per avermi spiegato empiricamente la Questione Meridionale. E io che mi scervellavo sui testi dei nostri meridionalisti per capirla meglio! Bah, chi cavolo me l’ha fatta fare!!!
Bastava una giornata con te! Ad averlo saputo prima …

Valentino Romano